Tunisia, rimpatriati in aereo con scotch sulla bocca: avviate indagini

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La procura di Civitavecchia ha aperto un’inchiesta in merito al rimpatrio di due tunisini tenuti in aereo con la bocca tappata con scotch da pacchi e con fascette di plastica a legare i polsi. Il fascicolo, intestato per il momento “atti relativi a”, ossia senza indagati e senza ipotesi di reato, è stato aperto d’ufficio dal procuratore capo della cittadina laziale Gianfranco Amendola.

Il caso è scoppiato ieri dopo la denuncia del regista Francesco Sperandeo che sul suo profilo Facebook ha pubblicato una fotografia in cui si vede l'interno dell'aereo Alitalia e un uomo giovane, seduto, che ha una mascherina protettiva abbassata e la bocca tappata dal nastro adesivo. Accanto a lui, in piedi, una persona, forse appartenente alle forze di polizia, che lo guarda. Secondo quanto segnalato dal regista i due immigrati tunisini, scortati da due appartenenti alle forze dell'ordine in abiti borghesi, erano tenuti seduti all'ultimo posto del volo del 15 aprile Roma-Tunisi per essere rimpatriati. Le mani legate con una fascetta di plastica, la bocca tappata con un pezzo di scotch da pacchi e una mascherina protettiva abbassata.

Sulla vicenda ieri il capo della Polizia Antonio Manganelli ha chiesto una prima relazione all'ufficio di polizia di frontiera dell'aeroporto di Fiumicino, da dove sono partiti i due immigrati.

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