Le riforme introdotte negli ultimi dieci anni hanno ridotto del 20-25% le pensioni nei paesi Ocse. Lo rileva l'organizzazione internazionale nel “Pension outlook 2012”.
Il rapporto rileva in particolare che “le riforme degli ultimi dieci anni hanno tagliato i futuri pagamenti pensionistici pubblici, in genere dal 20 al 25 per cento. Le persone che iniziano il lavoro di oggi possono aspettarsi una pensione pubblica al netto di circa metà dei loro guadagni netti in media nei paesi OCSE, se vanno in pensione al termine di una carriera completa, all'età di pensionamento ufficiale”.
L'Ocse aggiunge comunque che “in quasi tutti i 13 paesi che hanno introdotto le pensioni private obbligatorie, i pensionati possono aspettarsi vantaggi di circa il 60% dei guadagni”.
