Bambin Gesù, un cuore artificiale e staminali contro patologie cardiache

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Un "Cuore Nuovo" al Bambino Gesù. Un cuore artificiale pediatrico del peso di 40 grammi completamente impiantabile che, inserito nel ventricolo sinistro e mosso grazie ad un rotore alimentato dall'energia elettrica di batterie esterne, potrà aspirare il sangue e diffonderlo in tutto il corpo tramite l'aorta. Il cuore artificiale, assieme alla terapia cellulare rigenerativa miocardica tramite l'utilizzo di cellule staminali costituiscono il progetto "Un Cuore Nuovo", realizzato grazie alla collaborazione tra l'ospedale pediatrico, Conad e la Nazionale Cantanti e presentato questa mattina al Bambino Gesù dal presidente della struttura pediatrica Giuseppe Profiti, Antonio Amodeo, responsabile di unità di progetto assistenza meccanica del Bambino Gesù, Claudio Alibrandi, presidente Conad, Alberto Moretti, direttore loyalty e canali distribuzione Conad e, per la Nazionale Cantanti, da Paolo Vallesi. 

La ricerca e la sperimentazione di queste nuove tecnologie mediche, realizzata grazie alla costituzione di un team dedicato, l'unità di assistenza meccanica cardiorespiratoria, si è resa necessaria, dice Amodeo, "a causa del continuo aumento delle patologie pediatriche riguardanti il cuore come l'insufficienza cardiaca – in Italia ogni anno nascono infatti 4mila bambini affetti da disturbi cardiaci – accompagnate di conseguenza dalla costante riduzione del numero di organi trapiantabili". "L'importanza di questi progetti, ed in particolar modo del cuore artificiale – aggiunge il responsabile di unità di progetto assistenza meccanica – risiede nel fatto che i bambini, attraverso l'installazione del macchinario, potranno essere dimessi a casa in attesa di trovare un organo da trapiantare e in alcuni casi, dove la patologia non permette il trapianto, potrà divenire una scelta definitiva". 

Associata a quella per il cuore artificiale viene portata avanti la sperimentazione di cellule staminali per la rigenerazione cellulare miocardica che consiste, come spiega Amodeo, "nel prelevare alcune cellule staminali autologhe, nell'atto stesso dell'installazione dell'organo artificiale, per installarle successivamente nel muscolo cardiaco al fine di recuperare le funzionalità del cuore dopo un processo di 'caratterizzazione ed espansione' effettuato in laboratorio". "Questi progetti di ricerca – sottolinea Profiti – indicano la volontà del Bambino Gesù di superare costantemente il primato della struttura ospedaliera nel campo dei trapianti pediatrici cardiaci – qui infatti, nel 2010, è stato eseguito il primo impianto al mondo di cuore artificiale permanente su un paziente pediatrico di 16 anni affetto da sindrome di Duchenne e, nel 2012, l'impianto del più piccolo cuore artificiale, 11 grammi, per la prima volta al mondo su un paziente di 16 mesi – grazie alla collaborazione di Conad e della Nazionale Cantanti, ai quali, per questo atto socialmente apprezzabile, va il mio ringraziamento". 

Alibrandi, dopo aver ricordato il lungo percorso di Conad nei progetti all'insegna della solidarietà, che negli ultimi anni hanno visto un contributo economico di 3,5 milioni di euro ad iniziative solidali in Italia e nel mondo da parte della cooperativa, ha espresso il suo "ringraziamento al Bambino Gesù per aver concesso a Conad la possibilità di contribuire alla realizzazione di questo importante progetto".

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