Si sono concluse le indagini su don Giangiacomo Ruggeri, 44 anni, ex portavoce del vescovo di Fano, arrestato un anno fa con la pesante accusa di pedofilia e atti osceni in luogo pubblico per presunti abusi compiuti in spiaggia su una sua giovanissima parrocchiana.
Il sacerdote, che nel frattempo è tornato in libertà, è accusato di aver compiuto atti sessuali con una ragazzina di 13 anni, consumati sulla spiaggia di Torrette di Fano in due occasioni, il 10 e il 12 luglio 2012.
A denunciare il parroco il 10 luglio era stato il bagnino della spiaggia che, come altri bagnanti, aveva assistito incredulo allo scambio di effusioni in pubblico tra il religioso e la tredicenne. La polizia era stata avvertita ma all’arrivo della pattuglia le effusioni erano terminate. La chiamata aveva però insospettito il capo del commissariato di Fano che aveva fatto posizionare quella stessa notte delle telecamere nascoste per riprendere eventuali nuove effusioni dei due. Due giorni dopo, il 12 luglio don Giangiacomo era tornato in spiaggia con la ragazzina e aveva ripreso con effusioni sotto l’ombrellone, dietro le cabine e soprattutto in acqua dove, secondo l’accusa, i due avrebbero consumato un rapporto sessuale.
Il filmato di circa due ore ripreso dalle telecamere nascoste aveva convinto gli inquirenti a chiedere l’arresto del sacerdote per il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio.
Al sacerdote non sono stati contestati episodi con altre minori, né sono state riscontrate violenze nella circostanza. “Non sono emerse né violenze fisiche né coercizioni morali – ha spiegato Gianluca Sposito, l’avvocato difensore – bensì una relazione affettiva fra la minore e il mio assistito”.
Giangiacomo Ruggeri, ex parroco a Orciano, giornalista collaboratore di “Avvenire”, vice direttore del Servizio nazionale per la Pastorale giovanile della Cei, era anche assistente ecclesiastico dell'Associazione cattolica guide e Scout d'Europa, e docente di teologia nell'Istituto teologico marchigiano.