Il primo giorno di papa Francesco a Rio de Janeiro ha subito delineato come il pontefice venuto “dalla fine del mondo” vorrà impostare la settimana della Giornata mondiale della Gioventù. L'obiettivo del papa è stare vicino alla gente e così è stato.
Bergoglio appena sbarcato a Rio ha fortemente voluto salutare da vicino i migliaia di fedeli accorsi nella città carioca. Non ha voluto macchine di lusso o di grossa cilindrata ma una semplice utilitaria della Fiat, simbolo della vita di tutti i giorni per tanta gente. Finestrino abbassato e braccia tese verso i brasiliani in festa, Francesco ha attraversato le strade di Rio, dalla cattedrale fino al Palazzo Guanabara, non sottraendosi al caloroso affetto dei fedeli impazziti per il suo.
La decisione perentoria del pontefice, però, ha messo a dura prova la resistenza della sicurezza. Il corteo papale, infatti, in alcuni momenti è rimasto congestionato nel traffico di Rio. La macchina del papa si è dovuta più volte fermare scatenando la festa delle tante persone desiderose di abbracciare e vedere da vicino Francesco. Più di una volta l'auto con a bordo il papa è stata assalita dalla gente, con attimi anche di estrema tensione per la scorta che a fatica ha respinto i fedeli impazziti di gioia.
Un episodio che ha lasciato non poche polemiche nei confronti degli organizzatori. “Il papa – ha commentato stamane il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi in un'intervista a Radio Vaticana – è stato accolto in un modo assolutamente entusiastico. Solo che c'è stato anche un piccolo errore lungo la strada, per cui c'è stata qualche difficoltà, diciamo, a continuare il percorso, a un certo punto, con tutta la gente attorno entusiasta. È sembrato che si rimanesse un poco bloccati. Questo è un momento che ha suscitato un po’ di stupore o di preoccupazione per alcuni, ma che di fatto è una cosa che si può capire quando c'è una grande città, con una accoglienza straordinaria, con una grandissimo interesse della gente e un papa come questo, che attira spontaneamente l'entusiasmo e la vicinanza di tanti.
Per padre Lombardi, in realtà, è stata “un'esperienza utile per i prossimi giorni, per cercare di evitare piccoli inconvenienti, ma anche un aspetto positivo di questo grande entusiasmo della prima giornata”.
E proprio ai brasiliani festosi che papa Francesco ha voluto rivolgere il suo primo discorso: “Ho imparato che, per avere accesso al popolo brasiliano, bisogna entrare dal portale del suo immenso cuore; mi sia quindi permesso in questo momento di bussare delicatamente a questa porta per trascorrere questa settimana con voi. Io non ho né oro né argento, ma porto ciò che di più prezioso mi è stato dato: Gesù Cristo”.
Nel corso della cerimonia di benvenuto nel giardino del Palazzo Guanabara di Rio de Janeiro, alla presenza delle più alte cariche dello Stato, dei membri del Corpo Diplomatico e di alcune centinaia di invitati, in risposta al saluto della Presidente della Repubblica, Dilma Rousseff, il papa ha sottolineato come “la gioventù è la finestra attraverso la quale il futuro entra nel mondo e quindi ci impone grandi sfide. La nostra generazione si rivelerà all'altezza della promessa che c'è in ogni giovane, quando saprà offrirgli spazio; dargli solide fondamenta su cui possa costruire la vita; garantirgli la sicurezza e l'educazione; trasmettergli valori duraturi per cui vale la pena vivere”.
Oggi per Francesco sarà una giornata di riposo nella residenza di Sumarè, per smaltire il fuso orario e le 12 ore di volo prima di affrontare gli impegni ufficiali della 28° Giornata mondiale della Gioventù. (asca)