Vittime del gioco: due suicidi in meno di un mese, l\’allarme di Codici

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«Non ce la faccio più a vivere con l’oppressione dei debiti da gioco». Queste le ultime parole di una giovane donna ossessionata dalle slot machine. La ventinovenne aveva accumulato un debito di settemila euro, una somma eccessiva per il suo tenore di vita, basato su lavori saltuari come domestica.  La sua dipendenza e i vari prestiti richiesti a causa del gioco le facevano probabilmente apparire la sua situazione come senza via di uscita.

«Il gioco d’azzardo – afferma Codici – è un vizio che purtroppo sta prendendo sempre più piede tra la popolazione italiana. Secondo dati del 2011 del Ministero della Salute, infatti, ben il 54% della popolazione italiana sarebbe costituita da giocatori d’azzardo». Sono moltissime le testimonianze di cittadini in difficoltà che si rivolgono al Codici per avere sostegno e assistenza, ma a volte anche solo per essere ascoltati, come quella qui di seguito: S. ha 41, vive a Roma e da 3 anni è affetta da G.A.P. Gioco d’Azzardo Patologico. Ha una bambina di 7 anni da mantenere, il compagno è cassa integrato. Non ce la fanno a tirare avanti con una casa in affitto e le varie spese. Il gioco è stato per lei prima una salvezza: una vincita di 1300 euro le ha permesso di pagare un mese di affitto e varie bollette, poi una tragedia. I soldi buttati alle slot machine sono tanti per una famiglia umile: circa 20mila euro.

«Ma anche i giovani e gli adolescenti – continua l'associazione – sono sempre più a rischio: secondo dati aggiornati al 2013, i giocatori tra gli studenti sono il 48.2%, tra questi il 6% risulta avere una condizione di gioco patologico (Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio)». Codici ha lanciato nel corso degli anni diverse campagne informative rivolte anche alla popolazione più giovane. Intervistando un campione non rappresentativo di 600 studenti di età compresa tra i 12 ed i 18 anni è emerso quanto la problematica non sia affatto da sottovalutare.

«Il 25% degli studenti intervistati ha dichiarato di aver giocato almeno una volta nella vita alle slot machine; il 32% di farlo almeno 3 volte al mese; il 17% 1 volta a settimana, il 2,5% più volte a settimana, il 23,5% mai. Tra i giocatori più assidui c’è chi ha anche ammesso di aver chiesto, con una scusa, soldi in prestito, ai genitori, agli amici più intimi, ai fratelli, il 22%. I soldi vinti sarebbero serviti per acquistare telefonini, ricariche telefoniche, pagare le uscite al bar con gli amici». I giovani esposti a rischio gambling o debito di gioco sono dunque numerosi, per far fronte anche a questa emergenza il Codici ha presentato al Consiglio regionale del Lazio una proposta di legge, che è stata recentemente accolta, in merito alla prevenzione della devianza, al contrasto del gioco d’azzardo compulsivo e alla promozione dell’educazione alla legalità.

«Dalle rilevazioni realizzate dall’associazione Codici è emerso un aspetto molto preoccupante – commenta Monia Napolitano, Sociologa Codici – Quello delle ludopatie è un tema molto delicato che merita maggiore attenzione da parte delle Istituzioni.  Dai dati emerge che il gioco è molto diffuso tra i minori ed è ritenuto un comportamento socialmente accettato. Da qui l’esigenza e la necessità di portare avanti iniziative volte alla sensibilizzazione del fenomeno e soprattutto alla necessità di rivedere le normative che regolano il settore».

 

 

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