Carcere a vita senza alcuna possibilità di chiedere la libertà condizionale: questa la pesante condanna inflitta ad Ariel Castro, l'ex austista di scuolabus meglio noto come il ''mostro di Cleveland'', arrestato il 6 maggio scorso dopo la liberazione di tre giovani donne, da lui segregate nella propria abitazione per 10 anni dopo averle rapite quando erano ancora adolescenti.
Il carcere a vita è la sanzione stabilita dal presidente della Corte di Chicago, per l'accusa di omicidio aggravato, in relazione alle interruzioni forzate di gravidanza cui l'uomo costrinse una delle sue vittime, Michelle Knight. Per altri capi d'imputazione, dalla violenza carnale allo stupro, Castro ha ricevuto ulteriori, dure pene detentive. In apertura di udienza Ariel Castro aveva dichiarato di volersi ''scusare'' per le proprie malefatte, aggiungendo tuttavia:
''Non sono un mostro. Sono solo malato''. In aula era presente una delle ragazze segregate, la stessa Knight, che aveva deciso di deporre in prima persona, invece che per iscritto, come era nelle sue facoltà. (asca)