Istituire una commissione parlamentare d'inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro “per chiarire i misteri e gli enigmi”. Primi firmatari della proposta di legge sono gli onorevoli del Pd Giuseppe Fioroni e Gero Grassi, ma l'iniziativa ha trovato consenso in tutti i gruppi parlamentari.
Hanno firmato anche il capigruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza, del Pdl Renato Brunetta, di Sel Gennaro Migliore, di Scelta Civica Lorenzo Dellai, di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, di Centro Democratico Pino Pisicchio, dal vicecapogruppo della Lega Nord Gianluca Pini, da Pier Luigi Bersani, Rosi Bindi, Raffaele Fitto, Lorenzo Cesa, Bruno Tabacci, Andrea Cecconi e da altri novanta deputati in rappresentanza di tutti i gruppi.
«A 35 anni di distanza – sostengono Fioroni e Grassi – il caso Moro è ancora una pagina densa di misteri e di enigmi. Nuove rivelazioni e dichiarazioni hanno riacceso i riflettori sul “caso Moro”. Sembrano emergere rilevanti elementi di novità, che riguardano azioni ed omissioni. Ruotano sul sospetto, sempre più connotato da certezza, che la morte di Moro poteva essere evitata».
«Impegnarsi per ricercare tutta la verità – aggiungono – è uno dei migliori servizi che come deputati possiamo fare per il rafforzamento e la credibilità delle nostre istituzioni. Ricercare tutta la verità vuol dire continuare a rendere giustizia ad Aldo Moro, alla sua famiglia e a tutti coloro che credono e amano la democrazia e la libertà e proprio per questo non temono la verità».
«Spiace purtroppo constatare – concludono – che, fatti salvi alcuni importanti servizi radiotelevisivi e molti libri scritti sull'evento, ancora oggi esiste una reticenza generale a discutere del “caso Moro”, di cui si parla solo in occasione delle ricorrenze del 16 marzo e 9 maggio. Nonostante il trascorrere degli anni, permane un senso di colpa su quello che lo Stato poteva e doveva fare per la liberazione dello statista Dc e che invece non ha fatto o non ha fatto completamente». (ASCA)