Il premier Enrico Letta è convinto che ci siano ancora margini di azione per il governo. Ieri, di ritorno da una visita lampo in Afghanistan, ha dichiarato: ''Una crisi sarebbe una follia, voglio lavorare perchè il buon senso prevalga. Non bisogna andare alla crisi di governo e alle elezioni ma trovare le giuste soluzioni in un quadro complesso. L'esecutivo deve andare avanti con questa maggioranza''. Il Pdl, dopo il supervertice di sabato scorso, insiste però nel sostenere che ''la decadenza di Silvio Berlusconi dalla carica di senatore e' impensabile e costituzionalmente inaccettabile''. Stesso giudizio sulla successiva non candidabilità a causa delle norme della Legge Severino di cui si contesta la costituzionalità. La tensione nelle ultime ore si è spostata sui provvedimenti economici allo studio del governo, in particolare sull'Imu.
Oggi pomeriggio ci sarà una prima verifica delle intenzioni del Pdl nel Consiglio dei ministri che dovrebbe approvare un disegno di legge riguardante la Pubblica amministrazione con la stabilizzazione dei precari che secondo i sindacati sono almeno 150 mila (la discussione era iniziata venerdì scorso ma poi per divergenze tra ministri si è deciso di aggiornarla a oggi). Il Cdm dovrebbe discutere anche della formalizzazione di una Agenzia per la gestione dei fondi di coesione comunitari e di ulteriori tagli riguardanti le auto blu. Lo scontro potrebbe accentuarsi nel Cdm fissato per il 28 agosto (si vocifera di un rinvio di ventiquatt'ore) nel quale si devono prendere decisioni su Imu, esodati e Iva.
Letta si dice convinto che sull'Imu, come annunciato da lui stesso in più occasioni, la soluzione sarà trovata entro il 31 agosto. Sul cammino dell'esecutivo, prima della riunione della Giunta per le elezioni del Senato prevista per il 9 settembre che ha all'ordine del giorno la possibile decadenza di Berlusconi, c'è un'altra scadenza di rilievo: venerdì 6 settembre l'Aula della Camera è convocata per votare il Ddl che definisce il percorso delle riforme istituzionali (l'ostruzionismo del M5S è riuscito a ottenere che questa discussione fosse rinviata a settembre e non si svolgesse all'inizio di agosto). E' su Imu e politica economica che il Pdl potrebbe provocare la crisi dell'esecutivo.
Annuncia Renato Brunetta, capogruppo alla Camera: ''Non pensi Saccomanni di arrivare in Cdm con una proposta prendere o lasciare. Dati i tempi non penso che sarebbe produttivo. Il Pdl il 22 luglio ha consegnato al ministro dell'Economia un articolato con proposte e le relative coperture. Ad oggi ho sentito solo indiscrezioni, chiacchiere e non una proposta''. Commenta Fabrizio Cicchitto: ''La crisi non è l'unica strada percorribile, ma per evitarla bisogna essere in due. Mercoledì il governo deve abolire l'Imu: questa è l'altra questione che riteniamo fondamentale per proseguire la strada dell'esecutivo''. Stefano Fassina, Pd, viceministro dell'Economia, avverte: ''Le risorse per cancellare l'Imu sulla prima casa non sono sufficienti a esentare le abitazioni di lusso. Vorrei che il Pdl prestasse attenzione non solo verso chi ha appartamenti di 400 metri quadrati ma verso chi rischia di non vedere rifinanziata la cassa integrazione in deroga''.
Il Pd si dice pronto all'eventualità delle elezioni anticipate. Il segretario Guglielmo Epifani ha convocato per domani una riunione con i ministri del Pd per concordare una linea d'azione. Intanto sono state alcune dichiarazioni di Massimo D'Alema a fare polemica: ''Letta è solo un leader di transizione per un governo momentaneo e con un programma di scopo. Per il futuro immagino Gianni Cuperlo alla segreteria del partito e Matteo Renzi a Palazzo Chigi''. Sulla candidatura di Renzi a premier si è detto convinto pure Walter Veltroni in una intervista apparsa ieri su ''Repubblica'' nella quale precisa – a differenza di D'Alema – di auspicare per Renzi anche il ruolo di segretario del Pd.
La rentree politica del sindaco di Firenze è annunciata per il 30 agosto, quando parteciperà a due feste del Pd a Forlì e Reggio Emilia. In quelle occasioni potrebbe annunciare di essere favorevole alla crisi dell'esecutivo e alle elezioni anticipate. Questa volta, a differenza delle primarie di un anno fa, Renzi sembra poter contare sulla maggioranza dei consensi all'interno del Pd e tra gli elettori del centrosinistra. Sulla strada che porta alla sua candidatura a premier resta il possibile antagonismo con Letta. A favore dell'attuale presidente del Consiglio potrebbero schierarsi i bersaniani e le componenti che fanno riferimento a Dario Franceschini e Giuseppe Fioroni. Sono soprattutto i bersaniani i più ostinati nel non arrendersi alla leadership di Renzi. (asca)