Governo: Berlusconi frena i falchi, accordo vicino sull’Imu

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Riflettori puntati sul Consiglio dei ministri di domani che potrebbe rivelarsi decisivo per la tenuta del governo. All'ordine del giorno c'è il problema dell'Imu che il premier Enrico Letta si è impegnato a risolvere entro la fine di agosto. Le posizioni tra Pdl e Pd si stanno avvicinando nelle ultime ore e potrebbero convergere nella decisione di abolire del tutto la tassa sugli immobili o di riformarla. Nella tarda mattinata di ieri si è svolto un incontro a palazzo Chigi fra Letta, il vicepremier Angelino Alfano, il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni e quello degli Affari regionali Graziano Delrio. ''Su Imu c'è ancora da lavorare fino a mercoledì, ma possiamo farcela'', è il giudizio espresso con un twitter da Alfano. Commenta Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera: ''Sull'Imu noi ci aspettiamo che il governo Letta mantenga gli impegni e che cioè venga cancellata per tutto il 2013 l'Imu sulla prima casa e sui terreni agricoli e venga fatta una riforma strutturale dal 2014''.

Ottimismo da parte di Graziano Delrio, ministro per gli Affari regionali, che nei giorni scorsi aveva sollevato dubbi sulla reperibilita' delle risorse necessarie ad abolire l'Imu: ''Stiamo continuando a ragionare e a valutare tutte le opzioni percorribili''. Che il clima sia più disteso dei giorni scorsi lo ha confermato l' andamento del Cdm dedicato all'esame del dl e ddl sulla Pubblica amministrazione che prevedono norme sui lavoratori precari e ulteriori tagli per quanto riguarda consulenze e auto blu. E' stato approvato senza particolari problemi il decreto con cui, a parere di Letta, ''è stata data soluzione strutturale al tema del precariato nella Pubblica amministrazione''. Oggi dovrebbe svolgersi l'incontro tra il segretario Guglielmo Epifani e i ministri del Pd per fare il punto della situazione e stabilire una comune linea d'azione.

Epifani respinge l'analisi del Pdl che considera l'eventuale decadenza di Berlusconi dal ruolo di senatore il sintomo di una emergenza democratica: ''Il Pd rispetterà la legge e voterà sì alla decadenza. Tra di noi non ci sono franchi tiratori''. Quella del segretario del Pd è la stessa posizione di Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze potrebbe annunciarlo il 30 agosto, quando parteciperà a due feste del Pd a Forlì e Reggio Emilia. A far abbassare i toni della polemica nella giornata di ieri ci aveva pensato il comunicato di Silvio Berlusconi rivolto ai dirigenti del Pdl: ''Invito tutti a non fornire con dichiarazioni e interviste altre occasioni a questa manipolazione continua che alimenta le polemiche e nuoce a quella coesione interna, attorno ai nostri ideali e ai nostri valori, che è sempre stata ed è il tratto distintivo del nostro movimento''.

L'incertezza politica ha avuto intanto riflessi in Borsa con la caduta del titolo di Mediaset, arrivato a cedere oltre il 6%. In chiusura l' indice Ftse Mib dei titoli principali ha perso il 2,1%. Ribassi superiori al 3% per molti titoli bancari, tra cui Unicredit e Mediobanca mentre lo spread e' salito sopra i 246 punti base. Il tiro alla fune tra Pd e Pdl non fa bene all'economia, il che carica di responsabilità chi dovesse decidere di aprire la crisi. Da qui le indiscrezioni sulla posizione di Marina e Piersilvio Berlusconi che sconsiglierebbero al padre di perseguire la linea che porta alle elezioni anticipate in modo da evitare problemi economici alle aziende di famiglia. Difficile dire con certezza se l'avvicinamento dell'accordo sull'Imu e l'abbassamento dei toni della polemica politica indichino un cambiamento di strategia da parte di Berlusconi sulla possibilità di mettere in crisi l'esecutivo e aprire la strada alle elezioni anticipate.

Il Pdl non cambia giudizio sulle ripercussioni della condanna confermata dalla Cassazione del proprio leader per frode fiscale: ''La decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore è impensabile e costituzionalmente inaccettabile''. L'ex premier ha finora escluso sia la richiesta della grazia al Capo dello Stato, sia le dimissioni da senatore per evitare di sottoporre il proprio caso alla Giunta per le elezioni del Senato che si riunirà il 9 settembre per esaminare la possibile decadenza di Berlusconi. Il leader del centrodestra accetterà alla fine di scontare la sua pena con l'affidamento ai servizi sociali o con gli arresti domiciliari, accontentandosi di una discussione nella Giunta di palazzo Madama che non si chiuda in pochi giorni ma esamini nel dettaglio il suo caso e valuti la costituzionalita' della Legge Severino, quella che decreterebbe la sua incandidabilita'?. (asca)

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