''Si rafforza l'ipotesi che siano state le forze armate siriane a far uso di armi chimiche, ed in particolare gas Sarin''. Così il ministro degli Esteri, Emma Bonino, nel corso dell'audizione sulla situazione in Siria, davanti alle Commissioni Esteri di Camera e Senato. A rafforzare questa ipotesi l'esistenza di ''numerose testimonianze da parte di operatori sanitari e varie informazioni di intelligence'', ha aggiunto Bonino.
''La decisione di ammettere gli ispettori nei luoghi dei bombardamenti – ha aggiunto il ministro – è stata tardiva e condizionata, anche se l'auspicio è che tale sviluppo consenta di fare piena luce su quanto accaduto''. Per Bonino ''non c'è soluzione militare al conflitto siriano'' e comunque ''l'Italia non prenderebbe attivamente parte ad azioni militari contro la Siria deliberate al di fuori del Consiglio di Sicurezza dell'Onu''. Il ministro ha spiegato che ''non si tratta di un modo per scaricare le responsabilità. Il nostro Paese è impegnato al limite delle nostre capacità in diversi teatri della regione, come in Libano e Afghanistan''. ''Chi si assume la responsabilità di interventi diretti deve considerare le conseguenze'', ha quindi affermato Bonino.
''Una soluzione politica negoziata – ha spiegato – è la sola sostenibile per avviare la stabilizzazione della Siria e dell'intera regione. Per questo resta valido il lavoro che stiamo facendo verso Ginevra 2 (la conferenza internazionale di pace sulla crisi siriana)''. Dunque, è necessario ''lavorare affinchè una soluzione politica possa avere luogo. Non c'è soluzione militare al conflitto'', ha ribadito. Infine, Bonino ha annunciato che ''il Consiglio Atlantico della Nato giovedì discuterà degli sviluppi della vicenda siriana soprattutto sui rischi d'impiego di armi chimiche''. (asca)