I carabinieri di Roma Monteverde Nuovo, al termine di un’accurata indagine, hanno sgominato un’associazione criminale composta da cittadini moldavi e romeni che avevano messo a segno oltre 30 “colpi”, manomettendo gli sportelli bancomat di numerosi istituti di credito nella Capitale. Sei le ordinanze di custodia cautelare in carcere, che i Carabinieri stanno notificando dalle prime luci dell’alba. Decine le perquisizioni, tuttora in corso. Per tutti l’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e danneggiamenti aggravati.
Il “cash trapping”, nuova frontiera dei furti al bancomat, sfrutta una tecnica elementare ma subdola, perché non mostra alcuna alterazione visibile della struttura dello sportello. I ladri prima procedono al ritiro di una esigua somma di denaro con l’uso di una carta bancomat prepagata, ottenendo così l’apertura dello sportello erogatore. A questo punto vi inseriscono una forcella metallica appositamente costruita, attendendo a distanza che il cliente successivo effettui il prelievo. Lo sventurato utente concluderà tutte le operazioni di prelievo sino alla visualizzazione della dicitura “Operazione completata/importo erogato”, ma le banconote non fuoriescono dallo sportellino, che rimane chiuso.
A quel punto, il cliente, imputando il disguido a un guasto tecnico, solitamente si allontana, deciso a reclamare il disservizio all’istituto di credito in un secondo momento. Peccato che, una volta girato l’angolo, i malviventi, che stazionano nei dintorni siano pronti a forzare lo sportellino e a recuperare la forcella estraendola con tutte le banconote trattenute.