«Sono gay, l’Italia è un Paese libero ma esiste l’omofobia e chi ha questi atteggiamenti deve fare i conti con la propria coscienza». Sarebbero queste le ultime parole lasciate scritte in un biglietto dal ragazzo 21 anni che si è suicidato nella giornata di domenica gettandosi dall’ultimo piano dell’ex pastificio Pantanella, ora adibito a uffici e abitazioni private, all’inizio della via Casilina non lontano da Porta Maggiore.
Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia del commissariato San Lorenzo che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del giovano. Si tratta del terzo caso di suicidio in un anno a Roma, ma se a spaventare è ancora la presenza di una forte cultura omofoBa in città la cosa che più impressiona è la tendenza a compiere un gesto estremo contro la vita.
«Un altro fatto tragico – ha commentato il portavoce del Gay center Fabrizio Marrazzo – Aspettiamo di avere maggiori informazioni, ma se come si apprende si tratta di un ragazzo gay, siamo di fronte a un ennesimo caso. I suicidi o i tentativi di suicidio di giovani omosessuali sono un dato allarmante».