Stalking, una bara pronta per l’amata

Minacce di morte contro la donna che non ricambiava il suo amore

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Aveva costruito una bara in legno, con inciso il nome della “sua” donna, e l’aveva appesa ciondolante a un albero. Con questo e altri raccapriccianti gesti un uomo perseguitava da  tre anni la vittima, una 39enne romana.

Questa mattina, per l’ennesima volta, i carabinieri della stazione Roma Aventino hanno arrestato un 62enne cittadino iraniano, in esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Roma.

L’uomo in Italia da diversi anni, con lo status di rifugiato, aveva cominciato a perseguitare la donna che per anni gli aveva procurato ospitalità presso una comunità sociale.

Gli atti persecutori erano cominciati con l’invio di sms sul cellulare della donna, per poi arrivare a mandarne fino a 60/70 al giorno, oltre a squilli a tutte le ore del giorno e della notte ma anche con lettere contenenti frasi d’amore miste a minacce di morte.

Nel 2008 il 62enne fu arrestato dai carabinieri per tentato omicidio, ma anche dal carcere spediva tutti i giorni lettere alla 39enne minacciandola di ucciderla non appena libero.

In quell’occasione l’autorità giudiziaria emise un provvedimento di divieto di dimora nel Comune di Roma e in quello di residenza della vittima, nonchè divieto di avvicinarsi a essa, ma non si arrese perchè non appena decaddero i divieti, ricominciò nella sua opera di persecuzione.

Nel 2011 l’uomo compì un altro gesto folle: dopo essersi cosparso di liquido infiammabile e dato fuoco, come una torcia umana, invocando il nome della donna, cercò di incendiare il portone d’ingresso della comunitaà sociale prendendolo a testate.

Questa mattina, a seguito del nuovo provvedimento emesso dal gip del tribunale di Roma, concordando con l’attività d’indagine effettuata dai carabinieri, il 62enne è stato arrestato e portato presso il carcere di Regina Coeli.

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