Coppia gay aggredita in pieno centro: allarme omofobia

Il secondo episodio del 2014. Nello scorso anno registrati 50 casi di aggressioni

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Escalation di episodi omofobi a Roma. Venerdì scorso un giovane attivista dell’associazione Luiss arcobaleno è stato aggredito insieme al ragazzo con cui stava trascorrendo la serata con insulti omofobi, calci e pugni da due turisti, probabilmente russi, su ponte Garibaldi, a Trastevere. Il giovane ha riportato la frattura del naso e diverse ecchimosi con una prognosi di 25 giorni, mentre il compagno ha avuto due punti al labbro e 10 giorni di prognosi. La polizia, prontamente chiamata a intervenire, non è giunta in tempo per fermare gli aggressori.

A denunciare l’accaduto è il circolo di cultura omosessuale ”Mario Mieli”, che in una nota esprime “tutta la vicinanza e solidarietà ai ragazzi aggrediti” e “offre loro tutto il suo sostegno e supporto”. “Purtroppo in poche settimane siamo costretti a denunciare l’ennesima violenza ai danni di due ragazzi gay in pieno centro a Roma- sottolinea l’associazione- Un’escalation sempre più preoccupante che alza il livello di allarme e di attenzione nella comunità lesbica, gay, bisessuale e trans e che deve trovare una forte e unitaria risposta a tutti i livelli da parte delle istituzioni”.

“Se c’è chi crede di potere intimidire e costringere un’intera comunità a tornare nell’ombra e nella paura si sbaglia di grosso. Non intendiamo fare passi indietro sulla nostra visibilità e libertà, che poi sono le uniche conquiste ottenute in decenni di impegno nonostante l’inerzia della politica e la mancanza di diritti”, dichiara Andrea Maccarrone, presidente del circolo ”Mario Mieli”, aggiungendo che “riteniamo che l’aumento dei casi denunciati alle autorità e ai media sia anche frutto del maggior coraggio di chi non si rassegna a essere vittima silenziosa e invisibile e intende segnalare con forza l’inaccettabile violenza machista e omofoba che troppo spesso rimane impunita”.

Per Maccarrone “questa fiducia nelle istituzioni e questo coraggio non possono cadere nel vuoto: all’impegno delle associazioni e dei singoli deve unirsi quello dell’opinione pubblica, della società civile e delle istituzioni- conclude il presidente del ”Mario Mieli”- per chiarire che qualsiasi tipo di violenza e di intimidazione basati su odio e discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere non rimarranno più impunite”.

L’episodio di venerdì sera è il secondo caso del 2014. La prima denuncia risale al 3 gennaio scorso da parte di un 28enne, picchiato alla stazione Termini. Il 2013, stando ai dati diffusi da Gay help line, aveva registrato ben 50 aggressioni, di cui solo una minoranza portata all’attenzione delle forze dell’ordine, con oltre 100 casi di bullismo e 7 casi di suicidio o tentato suicidio.

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