Fiorello esce di casa e va a trovare l’uomo che ha investito

Testa fasciata e sorriso sulle labbra. L'appello della figlia della vittima: «Serve una maggiore attenzione sulle strade verso i pedoni»

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Dopo le polemiche e le cattiverie sul web Fiorello esce per la prima volta di casa e va a trovare l’uomo che ha investito. Grande cerotto sulla fronte per lo showman ma sorriso sulla bocca come testimoniano le foto di “Chi”.

L’INCIDENTE – Lo scorso 3 marzo Mario Bartolozzi, 73 anni, mentre attraversava via della Camilluccia sulle strisce pedonali venne investito da Fiorello alla guida del suo scooter. La vicenda fece scalpore più per la notorietà dello showman che per il fatto in se pur essendo la vita del pedone una delle più dure da vivere a Roma. Ed è proprio questo tema che Laura Bartolozzi, figlia di Mario, ha voluto affrontare affidando le sue parole alle pagine di Vignaclarablog.it.

LA LETTERA DELLA FIGLIA – “Sono Laura Bartolozzi – scrive nella lettera – e la mia recente “notorietà” è legata all’incidente stradale di cui è stata vittima mio padre, Mario, sulle strisce pedonali, avvenuto la mattina del 3 marzo scorso su via della Camilluccia. Rispetto a tutta la vicenda e il caos mediatico che ne è derivato, l’unico fatto che realmente interessa a me e a mio papà è una maggiore attenzione verso la pericolosa vita di tutti noi pedoni. Lui ed io vorremmo che fosse un imperativo kantiano il rispetto delle strisce pedonali, a cui l’avvicinarsi del pedone deve fare seguito il rallentamento e la sosta dei veicoli,come avviene in altri paesi civili, senza l’obbligo di dover palesare l’intenzione ad attraversarle. Vorrei segnalare – continua Laura riferendosi al punto della Camilluccia dove è avvenuto l’incidente – quanto sia pericoloso per i pedoni attraversare anche sulle strisce pedonali nel tratto di rettilineo, all’altezza di due scuole famose che hanno l’entrata principale e/o secondaria proprio su questa via. Ci sono cartelli segnaletici, limiti di velocità e strisce pedonali, ma nulla può contro la maleducazione e prepotenza di chi crede che la segnaletica stradale esista solo per gli altri, mentre si arroga il diritto di poter violare il codice stradale, perchè “solo lui lo fa”,” lo fa solo per quella volta”, ” oggi va davvero di fretta”, e via dicendo».

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