Sin dallo scoppio del bubbone dello scandalo delle Baby Squillo Mirko Ieni era stato considerato come la “mente” o meglio l’organizzatore del meccanismo di vendita delle prestazioni delle due ragazzine minorenni nel quartiere Parioli a Roma.
CHIESTI SEDICI ANNI E MEZZO – Ora per lui è arrivata la richiesta di condanna, a sedici anni e mezzo, avanzata dal procuratore aggiunto di Roma Maria Monteleone. Per la mamma di una delle due ragazzine invece, accusata di sfruttamento della prostituzione, sono stati chiesti sei anni di carcere. Quattro anni di reclusione per l’imprenditore Marco Galluzzo (e tremila euro di multa) accusato di aver dato cocaina in cambio di prestazioni sessuali, mentre otto mesi carcere sono stati chiesti infine per uno dei clienti Gianluca Sammarone.
SOGGGETTO CRIMINALE E PERICOLOSO – Mirko Ieni nel corso del rito abbreviato era stato definito “soggetto dalla capacità criminale pericolosa”. La figura di Ieni era stata ricostruita come quella di un uomo che «non esitava a dare droga e a far prostituire donne con le quali aveva a che fare». Il processo riguarda in tutto otto imputati.
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