I Carabinieri della compagnia Roma Centro, a conclusione di una complessa attivita” d”indagine, stanno dando esecuzione a un”ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Tribunale di Roma nei confronti di 18 persone (13 custodie cautelari in carcere, 4 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e 1 divieto di dimora nel Comune di Roma) per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti (borseggi), ricettazione e riciclaggio, con l”aggravante della transnazionalita”.
L’OPERAZIONE – L”ordinanza e” stata emessa dal gip del Tribunale di Roma, Massimo Di Lauro, che ha accolto le richieste avanzate dal sostituto procuratore della Dda della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Tiziana Cugini, nell”ambito dell”indagine convenzionalmente denominata ”Apple”, coordinata dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, svolta a carico complessivamente di 22 soggetti. Le attivita” investigative, condotte dal Nucleo operativo della compagnia Roma Centro, da febbraio ad agosto 2013, sono partite da un”attenta analisi delle denunce di borseggio sporte presso le stazioni Carabinieri del centro di Roma e delle centinaia di arresti in flagranza effettuati nel corso dell”anno dalle pattuglie dell”Arma in servizio all”interno della metropolitana e dei mezzi pubblici di linea per contrastare tale tipologia di reato. Dall”incrocio dei dati e” subito balzato agli occhi degli investigatori del Nucleo operativo l”elevato numero di furti di telefoni cellulari di ultima generazione commesso perlopiu” in danno dei turisti in vacanza nella Capitale. Tale dato investigativo ha consentito di indirizzare le indagini verso i canali di riciclaggio della refurtiva, fino a far emergere l”esistenza di un vero e proprio sodalizio criminale in cui borseggiatori, per la maggior parte di nazionalita” romena o sudamericana, e ricettatori, tutti nordafricani, si erano associati tra di loro al fine di gestire il giro d”affari legato all”attivita” illegale.
TRA GLI ARRESTATI UN ATTORE – Alberto Gimignani, 53 anni, conosciuto per la sua partecipazione a serie tv e fiction (La Piovra, Ris, Distretto di polizia), è accusato di aver svolto nella banda il ruolo di tecnico informatico, addetto cioè allo sblocco dei codici dei telefonini, che di norma vengono resi inutilizzabili dalle compagnie telefoniche dopo la denuncia di furto.
LE INDAGINI – Le indagini hanno consentito di accertare che gli associati avevano creato un vero e proprio sistema d”allarme telefonico in cui ogni borseggiatore o ricettatore a lavoro si premurava di informare tutti gli altri associati della presenza di pattuglie delle forze di polizia all”interno della metropolitana o dei mezzi pubblici indicando addirittura il reparto di provenienza e in alcuni casi i nomi dei militari in servizio. Tutti i borseggiatori una volta in possesso della refurtiva si portavano verso piazzale Flaminio o in alcuni casi a piazza Vittorio Emanuele dove i ricettatori li attendevano per recuperare telefoni di ultima generazione, tablet, macchine fotografiche o pc portatili.
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