L’Alexanderplatz ha i giorni contati: chiusura per sfratto

Rubei, il direttore dello storico jazz club romano, lancia un appello: raccolta fondi di musicisti e appassionati per evitare la chiusura definitiva entro il 28 luglio

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L’Alexanderplatz rischia la chiusura definitiva. L’8 luglio sono stati posti i sigilli all’ingresso dello storico jazz club romano (di via Ostia a Roma, vicino la fermata della metro A Ottaviano nel quartiere Prati) per sfratto moroso. Molti musicisti e appassionati del jazz stanno collaborando con una raccolta fondi per ottenere entro e non oltre il 28 luglio la cifra di 20.000 euro.

L’APPELLO – Il direttore artistico Eugenio Rubei ha recentemente dichiarato all’agenzia stampa Tmnews: «Stiamo cercando degli aiuti per aprire una scuola di musica dentro l’Alexanderplatz, basterebbe un contributo minimo (poche migliaia di euro) per evitare la chiusura definitiva. Trent’anni di lavoro e mai un contributo pubblico, portare avanti un’attività culturale nel mondo del jazz non è certo redditizio. Con la morte di Gianni Borgna (ex assessore alla Cultura del Comune di Roma, ndr) è crollata un’impalcatura di progettualità. Chiediamo al Comune di intervenire per salvare l’Alexanderplatz».

LA RACCOLTA FONDI – La famiglia Rubei ha aperto un conto (Iban IT69C0521603207000000003939 Credito Artigiano intestato a Eugenio Rubei) per la raccolta fondi. In 30 anni di musica, la storia del jazz mondiale ha suonato su quel palco. Joshua Redman, Joe Lovano, Chet Baker, Chick Corea, Wynton Marsalis, Ray Brown, Tony Scott, Benny Golson, Billy Higgins, Michel Petrucciani, Etta James, Michael Brecker e molti altri ancora sono solo alcuni dei nomi internazionali che si sono esibiti nel club romano.

L’Alexanderplatz non ha accolto solo i grandi nomi stranieri ma ha fatto crescere, e poi esportato, molti musicisti italiani. Punto di riferimento per New York, Londra e Parigi, l’Alexanderplatz è stato anche il trampolino di lancio per Biseo, Pieranunzi, Gatto, Bollani, Giuliani, Boltro, Di Battista, Piana e tanti altri.

Aperto inizialmente nel 1982 da Giampiero Rubei, il locale inizialmente ospitava serate di cabaret e intrattenimento vario. Solo due anni dopo, il 18 maggio 1984 nacque il jazz club oggi gestito dal figlio Eugenio.

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