Un’accesa lite tra due donne a Roma all’interno di uno stabile, tanto da richiedere l’intervento della polizia. All’origine della contesa i fastidiosi e persistenti rumori che, da diverso tempo, l’inquilina del piano di sotto udiva provenire dall’appartamento sopra il suo, dove l”altra ragazza coinvolta stava accompagnando due persone.
LA CLAMOROSA SCOPERTA – L’immediato intervento della pattuglia del commissariato Trastevere ha permesso di interrompere la discussione, che rischiava di degenerare, e di avviare al contempo delle indagini sull’appartamento in questione. Si è così potuto appurare che l’abitazione, il cui proprietario risiede a Napoli, era stata adibita a bed and breakfast con tanto di pubblicità diffusa su di un sito internet, ma senza averne mai avuto le necessarie autorizzazioni. Inoltre, dal capoluogo campano il titolare stilava e firmava i contratti con i temporanei ospiti, affidando successivamente ad un’altra persona la gestione sul posto.
IL TENTATO MASCHERAMENTO E LA MULTA – Il proprietario dell’appartamento, contattato dagli investigatori, ha cercato di giustificarsi asserendo che l’abitazione non era adibita a struttura ricettiva bensì ad un uso esclusivo dei suoi familiari, e che qualche volta ospitava amici di famiglia. Al termine delle indagini, però, essendo stata accertata l’infondatezza di quanto dichiarato, l’uomo è stato sanzionato amministrativamente per 3.333 euro per aver esercitato attività ricettiva senza aver mai presentato la prescritta Scia, ovvero la segnalazione certificata di inizio attività.
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