Quattro chili di cocaina e duecento grammi di marijuana.Due gli italiani arrestati. Non si conoscono le generalità dei due uomini, ma il Vaticano interpellato dall’agenzia francese I.Media ha assicurato che nessun dipendente o membro della Santa Sede è stato direttamente coinvolto nella vicenda. Il Vaticano ha quindi confermato la notizia dell’arresto dei due italiani alla dogana francese. I due erano a bordo dell’auto appartenente al cardinale argentino Jorge Mejia, ex archivista e bibliotecario della Santa Chiesa di Roma.
LA PERQUISIZIONE – Nascosti dentro borse e valige c’erano quattro chili di cocaina e duecento grammi di cannabis. Il fermo risale a domenica 14 settembre e la radio francese Rtl ne ha dato la notizia due giorni dopo. I due presunti trafficanti sono stati posti in stato di fermo per 48 ore, già prorogato a 96. Durante questo periodo dovranno comparire davanti a un magistrato con l’accusa di traffico di stupefacenti.
Radio Rtl ha precisato che qualche giorno fa il segretario del porporato avrebbe affidato l’auto di ordinanza a due italiani per farla revisionare e loro ne avrebbero approfittato per fare un viaggio in Spagna e comprare la droga, certi che la targa vaticana avrebbe eluso ogni sospetto. “Confermo che la macchina del cardinal Mejia – ha detto il portavoce vaticano padre Federico Lombardi – è stata fermata in Francia, posso affermare che non sono coinvolte persone della Santa Sede, né ovviamente il cardinal Mejia, che è anziano e malato”. Ha poi precisato il portavoce: “L’auto è stata consegnata nei giorni scorsi ad una autofficina. Evidentemente ne è stato fatto un altro uso”.
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