Si chiama “Happy moms” e si tratta di una video installazione dell’artista Daniele Puppi, proiettata qualche giorno fa sul palazzo del Macro, museo di arte moderna di Roma.
Una rappresentazione che ha fatto subito scandalo per quelle fotografie di sessi femminili ripresi a distanza ravvicinata. E sul posto sono arrivati i carabinieri, chiamati probabilmente da un condomino del palazzo trasformato. I militari, dopo la telefonata dell’abitante scandalizzato al 112 in cui parlava di una proiezione “oscena e pornografica”, sono arrivati quando la proiezione era già finita e hanno compilato un verbale sull’accaduto, prendendo le generalità dell’artista e del gestore del ristorante.
LA DIFESA – Protesta l’artista Daniele Puppi: «Parlano di pornografia e oscenità quando la mia opera è l’esatto contrario si legge su Repubblica.it – una sublimazione. I carabinieri sono stati comunque gentili, facevano il loro lavoro. Ma in fondo va bene così. Mi dispiace per la censura, ma il mio lavoro ha anche lo scopo di creare una dinamica e in questo caso ha colpito nel segno».
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