Gli agenti del commissariato Aurelio di Roma, diretto da Fabrizio Calzoni, al termine di laboriose indagini, hanno individuato e arrestato i componenti della banda di rapinatori di clienti di banche e uffici postali.
L’INDAGINE – L’attività ha preso il via, alcuni mesi fa, dalla constatazione di un aumento del numero di denunce giunte in commissariato da parte di persone rapinate all’uscita dagli uffici postali o dagli istituti di credito, dopo aver effettuato prelievi di danaro. Dall’analisi dei singoli casi e dalle prime indagini, effettuate anche con l”ausilio dei filmati ripresi dalle telecamere degli istituti, è emerso che il modus operandi era sempre lo stesso: uno dei componenti della banda aveva il compito di introdursi all’interno e di individuare la potenziale vittima, che veniva poi segnalata ai complici appostati all’esterno, che la seguivano ed entravano in azione. Seguendo le mosse della persona individuata, gli investigatori sono risaliti alla sua abitazione, situata in zona Trastevere, e in seguito a un garage dove era custodita una moto di grossa cilindrata più volte notata sui luoghi delle rapine. Successivamente sono stati individuati altri due scooter utilizzati dai componenti del gruppo e mezzi utilizzati gli altri due complici. Ognuno aveva un compito ben preciso. Uno dei componenti della banda, che a causa di problemi di salute ha un’aria piuttosto dimessa e quindi insospettabile, aveva il compito di entrare all’interno degli istituti di credito e segnalare ai complici le prede più facili e che avevano effettuato i prelievi più consistenti. I tre, partendo dalla zona di Trastevere, quotidianamente si spostavano in quasi tutte le zone della città, spaziando da San Giovanni all’Eur, da San Pietro a Monteverde, dalla stazione Termini a Montesacro, da corso Francia alla Portuense.
IL MODUS OPERANDI – Nei mesi di indagine i tre sono stati fotografati e filmati sia durante i loro incontri che presso i vari istituti di credito. In ogni banca visitata sono stati acquisiti i filmati del sistema di videosorveglianza che hanno permesso di documentare che gli stessi non eseguivano alcuna operazione bancaria. Notevoli le precauzioni adottati dai componenti del gruppo per evitare di essere scoperti. Per recarsi presso i vari istituti di credito, i tre erano soliti giungere da strade differenti e, una volta giunti nel luogo concordato, si fermavano in punti distanti tra loro, proprio per non dare nell’occhio. Inoltre erano soliti prestare attenzione non solo verso l’interno della banca ma anche all’esterno. Qualora notavano movimenti sospetti desistevano dal loro intento e si allontanavano in breve dal posto, per non rischiare. Erano state numerose le volte che il loro piano era stato attuato, l’ultima volta sono stati presi. Dopo aver adocchiato la loro vittima che aveva appena prelevato una somma di 4000 euro da una banca di via Flaminia, erano entrati in azione senza accorgersi che a seguire le loro mosse vi erano gli uomini del commissariato, che li hanno seguiti fino a che si sono riuniti nel loro solito punto d’incontro a Trastevere e li hanno bloccati in flagrante. Indosso a loro sono stati rinvenuti alcuni oggetti sottratti alla vittima, tra cui anche il suo telefono cellulare. I tre sono stati denunciati all’autorità giudiziaria che, messa al corrente delle indagini, ha richiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari ordinanze di custodia cautelare a loro carico. Nella giornata di ieri i provvedimenti sono stati eseguiti. I tre finiti in manette sono tutti romani e con svariati precedenti di polizia, sono stati rintracciati presso le loro abitazioni e tratti in arresto.
(foto d’archivio)
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