La complessa attività d’indagine condotta dalla IV Sezione della Squadra Mobile, specializzata in reati sessuali, contro le donne, i minori e le fasce vulnerabili, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, ha origine lo scorso mese di maggio quando L.C. e A.C. costringono con violenza e minacce la moglie di un loro fratello, dal quale la donna era di fatto separata, ad abbandonare la propria abitazione e a trasferirsi presso l’appartamento delle indagate, specificando che se si fosse rifiutata, l’avrebbero sfregiata con l’acido muriatico e le avrebbero comunque portato via i suoi tre figli.
IL SEQUESTRO – La giovane madre con i suoi tre figli veniva di fatto segregata, privata del suo telefono cellulare, costretta a non lasciare l’abitazione delle due donne e i suoi figli non potevano frequentare la scuola. Dopo l’ultima aggressione fisica e verbale delle due sorelle, la donna, però, approfittando di un momento di distrazione, riusciva a scappare ma, a causa della tenera età dei suoi tre figli, non riusciva a portarli via con sé. Appena libera, la donna sporgeva immediatamente denuncia.
Le indagini espletate permettevano di appurare la responsabilità delle due donne, dall’indole prevaricatrice, violenta e incurante dei diritti fondamentali delle persone.
Al fine di recuperare i tre bambini e impedire la commissione di reati della stessa specie, tenuto conto della pericolosità sociale delle due sorelle e il concreto pericolo per la persona offesa e tutti i suoi congiunti, le due donne sono state arrestate per sequestro di persona, violenza privata, lesione personale aggravata e ingiuria, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. su richiesta della locale Procura.
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