Terrorismo, «pronti alla Jihad». Dieci indagati dalla procura di Roma

Inchiesta shock a piazzale Clodio. Starebbe emergendo però l'esistenza di più cellule che si rifarebbero ai principi di «guerra santa» già ampiamente sanciti da Al Qaeda

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Erano pronti alla Jihad. La Procura ha aperto una inchiesta per associazione sovversiva con finalità di terrorismo.
Sarebbero una decina le persone iscritte.

LE INDAGINI – Gli accertamenti sono coordinati dal procuratore Giuseppe Pignatone e dall’aggiunto Giancarlo Capaldo. 
L’inchiesta è partita dal monitoraggio di internet. L’attività di osservazione ha riguardato conversazioni via web tra i soggetti interessati ed i loro accessi a siti integralisti ed estremisti. Secondo quanto si apprende i dieci non comporrebbero una cellula ma sarebbero considerati «cani sciolti».

SOSPETTO DI CELLULE –   Come anticipato oggi dal Sole 24 Ore starebbe emergendo però l’esistenza di più cellule che si rifarebbero ai principi di «guerra santa» già ampiamente sanciti da Al Qaeda. Con cellule radicate a Roma e nel Lazio, in sinergia con altri gruppi sparsi soprattutto tra Lombardia e Piemonte, ma anche in Emilia Romagna. Stando alle ipotesi formulate dagli inquirenti, potrebbe profilarsi la violazione dell’articolo 270 del codice penale, che punisce con la reclusione chi costituisce o partecipa ad associazioni sovversive con finalità di terrorismo.

LA RIUNIONE – E’ stata fissata per oggi pomeriggio a Roma, con inizio alle 17.30, la riunione con i responsabili delle principali procure italiane per definire l’eventuale istituzione di una superprocura in chiave antiterrorismo. Ne ha dato notizia a Napoli il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. «Oggi – ha detto il ministro – ci sarà una riunione con i principali procuratori italiani nella quale valuteremo la struttura migliore per realizzare il coordinamento che è sicuramente un obiettivo da raggiungere»

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