«Questa volta all’indifferenza del Municipio e di Roma Capitale è andata bene con “solo” 9 punti di sutura per un bimbo colpito da una pigna, ma credo sia opportuna una maggiore responsabilità ascoltando le continue sollecitazioni che arrivano dai genitori e dalle direzioni scolastiche. Di scuole che cadono a pezzi Roma ne è piena, ma non per questo ci arrendiamo, lasciando che gli istituti frequentati dai nostri figli e dalle future generazioni, da cui ne dipende la formazione culturale e personale, marciscano nell’indifferenza più totale di questa amministrazione Marino. Il sindaco e la sua squadra sono immobili di fronte al degrado devastante in cui versano le scuole della Capitale, spesso insicure, senza i controlli e la manutenzione necessaria a prevenire tragedie, sporche, invase da topi, prede facili di vandali e ladri». A dichiararlo in una nota il consigliere regionale del Lazio, Fabrizio Santori.
LE SEGNALAZIONI – «Le segnalazioni di genitori preoccupati che ci arrivano da tutte le parti della Capitale sono allarmanti – continua Santori -. Non solo viene messa a rischio l’incolumità degli alunni, ma si delinea uno spaccato dell’istruzione romana da Terzo Mondo. Non è possibile, come nel caso della scuola dell’infanzia Livio Tempesta in via Salvatore Pincherle n.140, nell’VIII Municipio, che un bambino rischi la vita per una pigna che cade da un albero del cortile. Senza contare le condizioni di degrado delle attrezzature ludiche utilizzate dai bambini nelle attività ricreative e la presenza delle radici degli alberi che avrebbero divelto la pavimentazione. Se è provato che l’ambiente che circonda i nostri bambini influenza la loro personalità nella fase della crescita, di fronte alle tante negligenze di questa amministrazione Marino e degli organi predisposti a tutelare la loro sicurezza, dovremmo iniziare a preoccuparci delle ripercussioni di questo stato di cose e intervenire prima che sia troppo tardi. Noi lo abbiamo fatto prontamente segnalando la situazione e spero che entro breve si intervenga per restituire il giardino a tutti i bambini che rischiano di rimanere segregati all’interno della struttura fino alla fine dell’anno scolastico» conclude Santori.
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