Mafia Capitale, Odevaine canta e qualcuno comincia a tremare

L’ex capo di gabinetto del sindaco Walter Veltroni va davanti ai pm e ammette di aver ricevuto soldi da Buzzi

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Il muro della corruzione onerosa  comincia a vacillare  sul ‘mondo di mezzo” o Mafia capitale che dir si voglia. A confessare oggi è stato Luca Odevaine, l’ex capo di gabinetto del sindaco Walter Veltroni, caduto nella rete del pool del procuratore capo Pignatone.

LE DICHIARAZIONI – «Ho preso soldi da Salvatore Buzzi», ha spiegato ai pm di Roma nel corso di dichiarazioni spontanee. Ammettendo che per il ras delle cooperative svolgeva «un ruolo di facilitatore».

LE INTERCETTAZIONI – Nel marzo dello scorso anno Salvatore Buzzi valutava con Luca Odevaine, come risulta dalle intercettazioni dei ROS, la possibilità di ottenere appalti all’interno del Centro per i rifugiati di Mineo, in Sicilia. Quello stesso giorno doveva incontrare Gianni Letta proprio per affrontare la questione relativa ai centri per immigrati e voleva consigli. Fra le indiscrezioni che circolano pare che i proventi  illeciti percepiti da Odevaine sarebbero stati rintracciati. Infatti avrebbe investito parte del suo patrimonio in Venezuela, ma per nascondere il denaro in Italia si è servito dei conti di alcuni suoi congiunti. In una telefonata intercettata nel marzo 2014 dava infatti disposizioni al commercialista Marco Bruera: «Intanto a mia madre gli facciamo le ritenute, 3.200 a Maribelita, ce l’hai l’Iban?, 800 per cui gli fai una roba di rimborso spese poi dopo quando c’abbiamo la scheda carburante. Qui metti un trasferimento di fondi… L’iban di mia madre ce l’hai?». Scattano i controlli e si scopre che l’anziana e i figli di Odevaine  gestivano svariati conti.

IL RUOLO DI ODEVAINE – La qualità pubblicistica di Odevaine risiede nell’essere un rappresentante del  Tavolo di coordinamento nazionale insediato presso il Ministero dell’Interno – Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione. ” Da questo osservatorio gli era più facile favorire, o millantare di poterlo fare, gare e appalti sulla ricca torta dell’assistenza ai migranti. Ovvia la sua prossimità con Buzzi che conosceva da parecchio tempo per il ruolo che le cooperative sociali avevavo nel settore dell’immigrazione.

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