Le indagini della Polizia di Stato hanno preso le mosse dalla morte di un tossicodipendente avvenuta a settembre dello scorso anno in un albergo di via Marsala.
Il medico legale, confermando i sospetti degli investigatori, aveva stabilito che il giovane era stato ucciso da una dose letale di eroina.
Gli investigatori del commissariato Viminale, diretti dal dott. Antonio Pignataro, hanno ricostruito tutta la vicenda grazie anche all’aiuto della fidanzata del giovane defunto.
La coppia, arrivata a Roma in treno la mattina precedente, si era subito fermata a comprare alcune dosi di eroina al binario 24 da una loro vecchia conoscenza.
Poi, una volta in albergo, aveva consumato una parte dello stupefacente. Dopo cena i due avevano assunto le dosi rimanenti, ma immediatamente entrambi avevano avuto un malessere e perso i sensi.
Per l’uomo, però, non c’era stato più niente da fare.
Gli agenti si sono messi subito sulle tracce del pusher e, dopo alcuni servizi di pedinamento e osservazione, grazie anche alle intercettazioni telefoniche, hanno individuato un 30enne Guineano.
Lo spacciatore era solito incontrare i suoi clienti, oltre che alla stazione Termini, anche nel parco del Colle Oppio.
Proprio qui, infatti, alla fine del mese di novembre, era stato sorpreso ed arrestato per aver venduto marijuana ad un minore di 14 anni.
Dalle intercettazioni, inoltre, è emersa una diffusa attività di spaccio.
Grazie al paziente lavoro investigativo effettuato, gli agenti sono stati in grado di ricostruire l’intera vicenda, richiedendo ed ottenendo dal Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale di Roma una ordinanza di custodia cautelare in carcere per il giovane spacciatore.
Ieri infine i poliziotti, impegnati da giorni nei servizi di osservazione e pedinamento, sono riusciti a rintracciare K.N. e lo hanno tratto in arresto. Dovrà rispondere di morte in conseguenza di altro reato e di spaccio di sostanze stupefacenti
Roma Termini, binario 24 dove si muore di eroina
Ecco il punto di ritrovo dei tossicodipendenti. Ragazzo trovato morto