Roma, sequestrata la villa dei Parioli a Massimo Ferrero

Il presidente della Sampdoria avrebbe evaso il fisco, secondo quanto sostiene il sostituto Antonino Di Maio, per un milione e duecentomila euro

0
505

Autunno nerissimo per il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero.
La procura, secondo quanto riporta Repubblica.it, ha sequestrato la residenza romana del “Viperetta”. Il presidente della Sampdoria avrebbe evaso il fisco, secondo quanto sostiene il sostituto Antonino Di Maio, per un milione e duecentomila euro. «Ed è questo lo stesso valore attribuito alla casa del patron doriano, su due piani, nel quartiere Parioli oggetto della misura del pm. Occultamento o distruzione di documenti contabili, nel 2009, per un milione e duecentomila euro, in merito a due società riconducibili allo stesso Ferrero. È questo, nello specifico, ciò che contesta il pm Di Maio al presidente della Sampdoria. Ferrero avrebbe violato l’articolo 10 della legge 74 del 2000, reato per il quale è indagato».

Ferrero inoltre si trova nuovamente sul banco degli imputati proprio per la ristrutturazione del suo appartamento ai Parioli che ha spinto gli inquilini del suo condominio a costituirsi parte civile e a denunciarlo.

L’ACCUSA – Al vulcanico patron blucerchiato si contestano, nello specifico, la demolizione dei tramezzi, lo smantellamento della vecchia pavimentazione e l’abbattimento della cabina sauna, effettuati nonostante avesse ricevuto un “ordine di immediata sospensione dei lavori emessa dal direttore dell’Unità organizzativa tecnica del II municipio di Roma, in data 20 maggio 2011”, come spiegato dal pm Louella Santini nel capo d’imputazione. Un divieto che sarebbe stato disatteso dal produttore cinematografico romano e che avrebbe portato gli altri inquilini a costituirsi parte civile nel processo.

LA DIFESA – Per l’avvocato del presidente sampdoriano, Vittorio Pisa, Ferrero si sarebbe “limitato a eliminare le infiltrazioni di cui si lamentava il condominio”, provvedendo “alla rimozione di una sauna e al conseguente spostamento di un tramezzo interno, connesso all’intervento della sauna, ripristinando la situazione antecedente. Opere per le quali ritengo – ha aggiunto il legale – non fosse necessario alcun permesso”. “Ferrero – ha quindi concluso – non ha commesso nessun abuso edilizio. Confido che la prossima udienza possa chiarirsi la posizione del presidente Ferrero”. La sentenza è attesa per il 18 novembre prossimo.

[form_mailup5q lista=”parioli”]

È SUCCESSO OGGI...