Sequestrato e picchiato con tubi di metallo: volevano i soldi

Un altro episodio in città: protagonisti padre e figlio, poi arrestati

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La sua colpa era stata quella di non aver pagato in tempo un debito. Per questo nella notte romana padre e figlio lo hanno sequestrato e picchiato selvaggiamente nella sua casa per farsi consegnare il bancomat ed il libretto degli assegni. Armati anche di spranghe di metallo padre e figlio, di 39 e 17 anni, hanno sequestrato l’uomo e lo hanno torturato per avere indietro i loro soldi. I due però sono  finiti in manette con l’accusa di rapina e sequestro di persona in concorso. I fatti si sono verificati la notte scorsa in un appartamento in zona Tiburtina, a Roma. I due sono stati intercettati dagli agenti di polizia mentre tentavano di fuggire a bordo di uno scooter, colti proprio nel momento in cui cercavano di disfarsi del tubo usato per l’aggressione. I due infatti non hanno usato mezzi termini per esigere quando, secondo loro, gli era dovuto: dalle parole sono passati in breve tempo ai fatti. Hanno aggredito l’uomo alle gambe con un tubo di metallo, poi hanno tirato fuori un coltello (finito nel lavandino) con cui hanno arrecato danni alle mani della vittima. Alla fine dell’aggressione i due uomini avevano ottenuto un libretto di assegni e un bancomat. Intanto però i passanti sentivano il tumulto e chiamavano la polizia dei vicini commissariati Sant’Ippolito e San Lorenzo che sono arrivati sul posto nel momento in cui padre e figlio tentavano la fuga in sella al loro scooter. Inseguiti sono stati fermati e dopo alcuni accertamenti, arrestati.

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