A seguito di una complessa attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, personale della Sezione “Reati contro il Patrimonio e la Pubblica Amministrazione della Squadra Mobile di Roma” ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di estorsione e usura nei confronti di un 40enne e di custodia agli arresti domiciliari per il reato di usura nei confronti del nipote 27enne, entrambi con precedenti di polizia.
I PRESTITI – L’attività di indagine ha preso il via da una denuncia fatta da una vittima che, a causa di problemi economici relativi alla propria attività imprenditoriale, nel dicembre dello scorso anno si era vista costretta a chiedere € 20.000 in prestito al 40enne, elargito con l’accordo che la restituzione sarebbe dovuta avvenire entro due mesi, con un interesse settimanale pari al 10%. Restituito quanto pattuito nei termini, la vittima nei mesi di febbraio e marzo 2015 aveva richiesto ulteriori prestiti per un ammontare pari a € 30.000, la cui restituzione sarebbe dovuta avvenire con le stesse modalità del prestito precedente.
IL PESTAGGIO – A causa del dissesto economico, il denunciante non era però riuscito a far fronte agli impegni presi col 40enne e si era presentato nella sua officina con l’intento di arginare le minacce che, nel frattempo, aveva iniziato a ricevere da quest’ultimo, ma, nonostante avesse concordato col 27enne le modalità del secondo prestito, era stato colpito violentemente con un pugno sull’occhio sinistro, riportando lesioni giudicate guaribili in dieci giorni. Le indagini hanno consentito di confermare i fatti denunciati dalla vittima e di accertare le responsabilità attribuite ai due indagati che sono così stati arrestati.
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