«La prossima volta prendo la pistola e vi ammazzo» ha urlato nel momento di massima esasperazione l’uomo che all’interno dell’Ufficio relazioni con i cittadini era entrato per l’ennesima volta per chiedere un sussidio. Ma in pochi istanti tutto si è trasformato in un’aggressione fisica violentissima, frutto della disperazione e delle difficoltà di una crisi che sembra infinita.A farne le conseguenze il direttore dell’Urc (Ufficio relazioni con il cittadino) di piazza del Campidoglio, colpito con un colpo al viso che lo ha steso, e l’arredo dell’ufficio mandato letteralmente all’aria. È quanto successo la mattina di lunedì in piazza del Campidoglio quando M.F., un cinquantenne romano con grave disagio sociale e di salute, ha dato escandescenza all’interno dell’Ufficio relazioni con il cittadino dove era entrato a chiedere per l’ennesima volta un sussidio. Al nuovo rifiuto l’uomo ha rovesciato il tavolo ed aggredito i presenti inveendo. L’uomo ha poi urlato frasi violente e scomposte all’indirizzo dei dipendenti una volta bloccato dai vigili presenti in piazza ed intervenuti dopo pochi istanti.Sconcerto in tutto il palazzo capitolino alla notizia del triste episodio. Vicinanza da parte di tutta l’Amministrazione al direttore dell’ufficio e ai dipendenti. A loro in particolare si è rivolto il coordinatore della maggioranza capitolina, Fabrizio Panecaldo. «Voglio sperare che il bruttissimo episodio che si è verificato questa mattina all’interno dell’Ufficio relazioni con il cittadino di piazza del Campidoglio sia frutto di un gesto sconsiderato e che l’aggressione ai danni del responsabile di quel servizio e le pesanti minacce e intimidazioni rivolte ai dipendenti non abbiano ulteriore seguito».«Nell’attesa che si approntino le giuste misure per garantire la sicurezza degli operatori, la cui presenza di spirito ha permesso di bloccare subito l”autore dell’aggressione, voglio far giungere loro la solidarietà e la vicinanza da parte di tutta l’Amministrazione». Anche il sindaco Marino ha commentato l’accaduto, ricordando che «non si possono mai giustificare atti di violenza che hanno causato ad alcune persone danni fisici e che ora si trovano al Pronto soccorso e la distruzione di computer e tavoli». Nessun accenno però dal sindaco a tentare di conoscere e risolvere le esigenze di una persona sicuramente in difficoltà.