Da oggi la commissione Tutela dei diritti e la commissione Pari opportunità del Municipio I di Roma, e successivamente la commissione Mobilità, inizieranno l’esame della mozione, presentata dal gruppo Sel, con cui si propone la pedonalizzazione di via di San Giovanni in Laterano (la Gay street). Dal 2001, in questo tratto di strada, tra piazza del Colosseo e via Ostilia, di fronte ai resti della Ludus Magnus sono stati aperti, nel corso degli anni, locali (pub, bar, ristoranti, negozio di gadget, libreria, B&B, ecc…), segnalati nelle principali guide turistiche mondiali, che sono diventati un punto di ritrovo aggregativo, ludico e culturale per molti romani, per la comunità glbt della Capitale e per i numerosi turisti che la frequentano. Il 2 marzo del 2007 venne ufficialmente inaugurata, alla presenza di rappresentanti istituzionali e di rappresentanti del movimento glbt, la Gay street, e dal 27 luglio 2007 al 16 settembre 2007 la zona venne parzialmente pedonalizzata, nelle ore notturne, dal giovedì alla domenica. Gli esperimenti di pedonalizzazione già attuati non hanno avuto conseguenze negative sulla viabilità.LEGGI ANCHE: Gay e coppie di fatto: battaglia al Comune di RomaI commercianti hanno dato già il loro parere positivo, ma tra i residenti c’è ancora qualcuno che storce il naso. «Io abito vicino a questa zona e in certe ore della notte vedo delle indecenze – dice un passante di fronte al Colosseo. Pedonalizzarla significherebbe creare un ghetto e accrescere il chiasso in queste ore».Di parere opposto Mauro Cioffari, capogruppo Sel e primo firmatario della mozione.«Nelle principali capitali europee e mondiali – dichiara – esistono aree, aperte a tutti, destinate all’aggregazione, all’intrattenimento, al turismo e alla cultura dove la comunità glbt dialoga con la città, con mostre itineranti, incontri culturali, ed altro. Il traffico di questo tratto di via di San Giovanni in Laterano, come gia” dimostrato dalle precedenti esperienze, non influirebbe sulla viabilita” del rione in quanto il traffico potrebbe essere deviato in via dei Santi Quattro. La pedonalizzazione del tratto finale di Via di San Giovanni in Laterano contribuirebbe a fare di Roma Capitale una città accogliente e aperta».Sulla stessa linea Ettore Ciano, presidente di Agedo Roma. «Quella della gay street non sarebbe una semplice pedonalizzazione ma una rivoluzione culturale per questa città che è anche la capitale d’Italia – spiega. Significherebbe un’apertura dopo gli ultimi fatti di cronaca nera e omofobia. Da genitore non posso che essere contento di questa bella iniziativa. Finalmente un posto in cui stare tranquilli».E la proposta ha già accolto il favore della maggioranza. «Non abbiamo riscontrato alcun ostacolo di natura tecnica – dice Anna Vincenzoni, assessore alla Mobilità del Municipio I. Ci sono delle lamentele espresse da alcuni residenti – sostiene l’assessore – ma per questo abbiamo aperto un tavolo per ascoltare il parere di tutti. Vogliamo valorizzare quest’area famosa ormai in tutto il mondo, ma non vogliamo creare disagi a nessuno. Nel progetto terremo conto di tutte le variabili».
Gay street pedonale. Scontro residenti-Municipio I
Al via il dibattito sulla chiusura di via San Giovanni in Laterano. Si studia nuova viabilità