Roma, con il trucco del buco volevano rapinare una banca

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Nella mattinata odierna, personale della V^ sezione Reati contro il patrimonio della Squadra Mobile, nell’ambito di una specifica attività antirapina, ha tratto in arresto G. S., romano di 40anni, T. M., 32enne romano, con precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio ed in materia di stupefacenti, e P.V., anch’egli romano di 31anni, con precedenti per rapina ed omicidio, perché colti in flagranza nel tentativo di consumare una rapina all’interno di una banca in zona Eur.

LA SCOPERTA – In particolare nella mattinata di ieri 29 febbraio u.s., personale della filiale di via Enrico Fermi dell’istituto di credito Carige contattava la Polizia di Stato per segnalare la presenza di un’anomalia del pavimento all’interno dei propri locali, dai quali si poteva constatare  un vero e proprio “buco” ricavato dal locale caldaie dell’edificio attiguo sito in via Avicenna, che ospita la banca.
Sulla scorta della segnalazione, questa mattina veniva predisposto un apposito servizio antirapina nel corso del quale, verso le ore 8, veniva bloccato G. S. che, fungendo da “palo”, insospettiva gli operatori in quanto stazionava nei pressi dell’ingresso della banca in contatto via radio con i complici.
Immediatamente dopo, gli altri equipaggi che presidiavano la porta d’ingresso del locale caldaie, intervenivano presso l’istituto di credito “stanando” dopo alcune resistenze, T. M. e P. V. dall’intercapedine che dava accesso agli uffici della banca. I rapinatori avevano predisposto tutte le cautele del caso in quanto erano in contatto via radio con il G. S. il quale, evitando in tal modo le comunicazioni telefoniche, poteva dargli l’ok per fare ingresso in banca oppure avvertirli dell’eventuale presenza in zona delle Forze dell’Ordine e farli desistere dal compiere la rapina.

LE INDAGINI – All’interno del vano, ricavato con un lavoro certosino durato certamente svariati giorni, sono stati trovati numerosi attrezzi utilizzati per sfondare il solaio ed abbattere le pareti, due caschi da moto, due passamontagna, un apparato radio per comunicare con il “palo” all’esterno, ed una pistola da utilizzare per consumare la rapina.
Il piano messo a punto dai malviventi prevedeva che, una volta portato a termine il colpo, si sarebbero garantiti la fuga grazie ad uno scooter rubato, parcheggiato nei pressi della banca.
Tutti gli arrestati, ai quali sono contestati i reati di tentata rapina in concorso, porto abusivo di armi e ricettazione, al termine degli atti di rito sono stati associati presso il carcere di Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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