«Cominciamo dalla stessa Italia, andiamo a Roma e cominciamo dalla stazione». Questo avrebbe detto il giovane imam somalo fermato oggi dalla polizia a Campobasso.
L’INTERCETTAZIONE
La frase è emersa in un documento della Questura. «La guerra ancora continua – ripete – Charlie Ebdo era solo il precedente di quello che sta succedendo adesso». E poi, «c’è una strada più semplice, quella di attrezzarsi e farsi saltare in aria, che è la via più semplice». Gli inquirenti hanno accertato che oggi il ragazzo sarebbe fuggito dalla struttura che lo accoglieva, probabilmente per andare a Roma.
IL PROCURATORE
«Abbiamo un riscontro tecnico preciso circa la possibilità che stesse organizzando un attentato a Roma». Così il Procuratore capo di Campobasso, Armando D’Alterio, spiegando alcuni dettagli dell’operazione della Digos di Campobasso.
Il giovane somalo, secondo l’accusa, inneggiava all’Isis, ad Al Qaeda e ad Al Shabab, invitando gli altri ospiti del Centro di accoglienza ad azioni violente da realizzare nell’ambito della Jihad. Una azione «intensa e veemente di proselitismo», così l’ha definita il Procuratore capo di Campobasso, Armando D’Alterio, contro l’occidente.