Poteva finire in tragedia l’aggressione di un 47enne ai danni della sua convivente, colpita alla testa con una mazza in ferro e lasciata in terra esanime all’interno di una baracca in zona Castel di Guido.
Poi, senza curarsi minimamente delle sue condizioni, l’uomo si è dato alla fuga.
Fortunatamente, un’amica della donna è passata a trovarla e, vista la situazione, ha subito chiamato i soccorsi.
Sul posto si sono recati poco dopo gli investigatori del Commissariato Aurelio, diretto dal dott. Alfredo Matteucci i quali, dopo aver affidato la donna ai sanitari del 118 per le cure, hanno cominciato ad acquisire gli elementi per ricostruire l’accaduto.
E’ emerso che l’uomo non era nuovo a simili scatti d’ira.
Già in passato, complice l’alcol, aveva più volte aggredito per futili motivi la convivente, che solo in una circostanza aveva trovato il coraggio di denunciarlo, salvo poi ritirare la denuncia subito dopo.
Stavolta, però, le conseguenze fisiche riportate sono state importanti: oltre alla profonda ferita alla testa, la donna ha riportato fratture multiple ad una mano e ad una gamba.
E forse è proprio questo che le ha dato il coraggio, stavolta, di riferire l’accaduto agli investigatori, che per rintracciare l’uomo hanno passato al setaccio l’ampia zona di campagna e le baracche ivi situate, fino ad individuarlo.
Identificato, l’uomo è risultato avere numerosi precedenti di Polizia ed attualmente sottoposto all’obbligo della presentazione alla polizia giudiziaria.
Al termine, pertanto, per lui sono scattate le manette. Sottoposto a fermo di indiziato di delitto, al termine degli accertamenti è stato accompagnato presso la casa circondariale di Regina Coeli, per rispondere di maltrattamenti in famiglia e lesioni gravi.