Tivoli, morì per una polmonite curata male: medico a processo

Silvia, mamma 35enne, fu medicata con semplici farmaci anti influenzali. Per la procura si trattò di una diagnosi sbagliata

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Costò la vita a una giovane mamma di Tivoli quella polmonite scambiata per una banale influenza. Silvia Bortolussi, 35 anni, morì per una crisi cardiaca lasciando due figli, Cristian di 4 anni e Giulia di un anno e mezzo. Un vicenda assurda che ha delle dinamiche ancora tutte da chiarire. Tra chiamate alla guardia medica e visite del medico curante, per la donna e il marito Giuliano Fallone, il calvario durò una settimana.

Dopo aver accusato i primi sintomi infatti, alla giovane mamma le furono prescritti farmaci anti influenzali, ma le sue condizioni si aggravarono nel giro di pochi giorni. La corsa in ospedale fu praticamente inutile: i medici, a un primo esame, si accorsero che un polmone era già praticamente “morto”. Dopo essere stata intubata, Silvia fu trasferita d’urgenza all’ospedale Figlie di S.Camillo, a Tor Pignattara, ma anche con un intervento di rianimazione, non fu possibile fare nulla. Era il 5 novembre 2010.

Quei giorni terribili furono successivamente ricostruiti nella denuncia del marito, rappresentato dall’avvocato Antonio Buttazzo: «Alle 13,30 il medico curante di mia moglie la visitava alla presenza dei miei due figli. Prescrivendole l’assunzione di alcune pastiglie. Inoltre le scrutava la schiena con lo stetoscopio riferendole che i polmoni stavano bene ma che doveva comunque smettere di fumare. Il dottore  –  si legge ancora nella denuncia  –  diceva telefonicamente di assumere fermenti lattici».

Purtroppo però, le “cure” del medico non sortirono alcun effetto e la grave condizione in cui versava la moglie spinse l’uomo a chiamare il 118. Un “viaggio” inutile perché la donna morì quel pomeriggio colpita da due arresti cardiaci a causa proprio di una grave forma di polmonite. Per il decesso della 35enne ora è sotto processo il medico di base che la curò: il giudice per l’udienza preliminare ha infatti concesso il rinvio a giudizio così come richiesto dal pm Stefania Stefania e dall’avvocato di parte civile Antonio Buttazzo. Ora si aspetta solo la verità.

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