«Quando ci rivedremo non ci sarà il pargoletto, che ha avuto poca storia, ma un uomo nel fiore, al meglio delle sue potenzialità». Le aprole di padre Emidio Alessandrini scuotono i fedeli ai funerali del piccolo Francesco, il bambino morto lunedì scorso, soffocato da un hot dog mangiato al ristorante Ikea di Porte di Roma.
GRANDE PARTECIPAZIONE – In tantissimi alla cerimonia, celebrata dal parroco e scandita dai canti dei ragazzi della parrocchia di Colleverde di Guidonia. . «Non lasciateli mai soli – ha chiesto un’amica della famiglia, dal pulpito – perché hanno bisogno d’amore».
UNA MORTE ASSURDA Per spiegare una morte assurda come questa, ha affermato a Repubblica – «si può solo fare come diceva Padre Pio: sforzarci a guardare il disegno di Dio, incomprensibile per noi, dal suo punto di vista». Ma rimangono dolore e incredulità per l’addio a «super FRA, mio piccolo grande capo», come recita lo striscione dedicatogli da «Papino» e appeso alla destra dell’altare. Tanto che la procura di Roma ha deciso che procederà per omicidio colposo in relazione alla sua morte. «Non sprecare l’unica vita che abbiamo»: l’invito di padre Emidio dall’altare è stato in un certo senso raccolto dai genitori che hanno donato alcuni organi del bambino a tre piccoli pazienti, convinti, ha detto Alessia al termine della messa, che «lui, anima generosa, l’avrebbe fatto». Francesco, invece, dovrebbe essere sepolto a Prima Porta.
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