Monterotondo, acquista tre chili di hashish. Preso pusher

Scacco al traffico nella capitale. A Montesacro sgominata organizzazione criminale

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Accusato di aver acquistato tre chili di hashish da un noto spacciatore. Così è finito in manette un 30enne di Monterotondo nell’ambita di un’attività di indagine portata avanti dal commissariato di San Basilio. Nel corso della perquisizione – eseguita dai poliziotti di Guidonia, diretti da Maria Chiaramonte – sono stati  trovati, nascosti dentro un mobile della cucina, due involucri di hashish del peso complessivo di circa 75 grammi lordi, materiale per la pesatura (due bilancine elettroniche), materiale per il taglio (un coltello a lama fissa screziata di polvere marrone), un’agendina con nomi abbinati a somme di denaro, mentre sul cellulare dell’arrestato sono stati riscontrati numerosi contatti telefonici con persone assuntrici di sostanze stupefacenti e sms in “codice” per la richiesta di acquisto di droga. Il trentenne si trova ora agli arresti domiciliari in attesa di convalida.

LE INDAGINI – Quattro persone arrestate e condotte in carcere, tre agli arresti domiciliari e un indagato. Sono gli ultimi sviluppi di un”indagine coordinata dalla Procura di Roma e condotta dagli agenti del commissariato di Polizia San Basilio, diretto da Adriano Lauro, che hanno stroncato un”associazione criminale dedita al traffico di sostanze stupefacenti.

IL CENTRO DELLO SPACCIO A MONTESACRO – L”organizzazione, composta da personaggi di eta” compresa tra i 21 e i 70 anni, operava rifornendo soprattutto di hashish diverse piazze di spaccio tra la Capitale e la provincia di Rieti, avvalendosi della copertura di un”attività commerciale di via Lampedusa, nel quartiere Montesacro, luogo in cui i rappresentati delle varie zone di spaccio di sostanze stupefacenti si incontravano per trattare l”acquisto della droga da smerciare. Nel corso delle indagini e” stato sequestrato un quantitativo di stupefacente che supera i 20 kg e, oltre a quelle arrestate nella giornata odierna, sono finite nella rete altre 7 persone, di cui 5 arrestate e due denunciate.

ASSOCIAZIONE A CONDUZIONE FAMIGLIARE – L”associazione era costituita in realta” da due distinte organizzazioni a conduzione familiare che si aiutavano a vicenda per reperire grossi quantitativi di hashish che servivano a soddisfare le esigenze di piazza. I componenti, inoltre, si alternavano nei ruoli a seconda della disponibilita” dei canali di rifornimento individuati. Per giorni gli uomini del commissariato hanno pedinato gli indagati e ascoltato le loro comunicazioni, decriptando un linguaggio cifrato finalizzato a celare il vero oggetto delle conversazioni. L”hashish, ad esempio, veniva chiamato ”Bruno”, ”Sh”, ”cassettone”, mentre la cocaina ”cugina”, ”five”, ”mano”.

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