Prima un invito fatto girare su whatsApp a firmare nel weekend a Colleferro una petizione per chiedere un referendum contro il Tmb (evitare la sua costruzione sul territorio), poi la protesta con gli striscioni sul tetto del comune e poi la raccolta firme con tanto di foto postate su Facebook.
LO STRISCIONE – L’opposizione a Colleferro si sta muovendo e se n’è fatto portavoce proprio Pierluigi Sanna: «Vedere i colleferrini in fila per firmare contro il tmb è una cosa bellissima! Davanti la Posta c’è una fila ininterrotta dalle 16 e 30!». Ma questo è solo uno degli ultimi messaggi scritti, perché poco prima aveva invitato «tutti i cittadini ad esporre, per solidarietà, lenzuola con scritto “Basta monnezza” alle finestre!».
IN COMMISSARIATO – Lo stesso striscione che lui e altri tre consiglieri d’opposizione, Emanuele Girolami, Claudio Gessi e Maurizio Del Brusco hanno appeso sul tetto del comune. Ci sono voluti i vigili urbani per farli scendere e mettere fine alla protesta, anche se poi nel pomeriggio erano al gazebo per la raccolta firme. Ma prima hanno passato un paio d’ore al commissariato di polizia.
LA DICHIARAZIONE – «Se Cacciotti ci ha denunciato ancora non lo sappiamo per certo ma lo presumiamo (contro ignoti forse) – ha scritto Sanna sul proprio profilo Facebook -. Noi ci sentiamo di difendere la comunità! E quando fa i manifesti per attaccare l’opposizione, manifesti da “pinocchio”, li pagasse di tasca sua come facciamo noi e non coi soldi dei cittadini, come ha fatto! Difendere la salute della nostra comunità sarà un reato grave?».
NO AL TMB – «Alla luce dell’articolo di Repubblica, articolo che non ha ricevuto smentite ufficiali o commenti dell’Amministrazione comunale occorre ribadire con forza la richiesta di referendum sul Tmb. La costruzione di questo “impianto malefico” porterà al concretizzarsi di quell’articolo: Colleferro avrà tutte le carte in regola per ricevere i rifiuti di Roma e oltre. Non vogliamo “essere suicidati” dalle scelte economiche e politiche di altri alle quali ci opporremo con tutte le nostre forze. La città della “monnezza” non è la nostra città, ci dispiace per qualcuno ma ne abbiamo nel cuore ed in mente un’altra!».
E la raccolta firme contro la costruzione di un ulteriore impianto di gestione dei rifiuti continua anche domani.
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