È caccia a un pregiudicato di origine marocchina che, arrestato e condannato per direttissima, è riuscito ieri a scappare dall’auto dei carabinieri proprio davanti il cancello del carcere di Velletri.
LA FUGA – Immediate sono scattate le ricerche dell’uomo, Omar Lahbim, e sul posto sono intervenuti l’unità cinofile e un elicottero. La fuga, avvenuta intorno alle 15.00, si sarebbe svolta in un’area di competenza del carcere dove, come più volte denunciato dal SI.P.PE, il livello di sicurezza sarebbe insufficiente, specie nelle ore notturne, quando l’area risulta scarsamente illuminata.
LA CARENZA DI ORGANICO – Va ricordato che il sindacato della Polizia Penitenziaria il 21 giugno scorso aveva manifestato davanti a quel carcere per denunciare le tragiche condizioni di sovraffollamento e degrado della struttura e la carenza del personale. Dal 30 aprile 2014, secondo i dati ufficiali del Dap, il numero dei detenuti presenti nel carcere di Velletri è di 607, il personale previsto dalla pianta organica è di 179 unità, mentre quello amministrato è costituito da 175 unità maschili. Secondo il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria nel carcere di Velletri ci sarebbe una carenza di solo 4 unità, ma secondo il sindacato di polizia penitenziaria questi dati non tengono conto di circa 29 agenti distaccati in altri istituti e palazzi del potere e di 12 agenti assenti per lunga malattia.
LE DIFFICILI CONDIZIONI DI LAVORO – I poliziotti penitenziari che di fatto operano nel carcere di Velletri sono quindi in numero inferiore rispetto a quello indicato nella pianta organica, costringendo quindi la Direzione del Carcere a ricorrere alle prestazioni di lavoro straordinario, con pregiudizio alle casse statali ma soprattutto al benessere psicofisico del personale costretto a lavorare 8 o 9 ore al giorno in un ambiente degradante.
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