Aprilia, confiscati 30 milioni di beni a una famiglia calabrese

Sequestrati immobili, società, conti e auto frutto di reati tributari

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Il comando provinciale della Guardia di finanza di Latina ha eseguito un provvedimento di confisca di beni e patrimoni, per un valore complessivo di 30 milioni di euro, nei confronti di una famiglia di origine calabrese residente ad Aprilia.

L’INDAGINE – Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Latina – sezione Misure di prevenzione – al termine di un iter processuale avviato con la formulazione da parte della tenenza Guardia di finanza di Aprilia di una proposta di applicazione di misure di prevenzione patrimoniali e personali e del sequestro di beni nei confronti del nucleo composto da tre persone. Appartenenti alla stessa famiglia di origine calabrese e residenti rispettivamente ad Aprilia, Reggio Calabria e Latina, si sono resi responsabili di gravi delitti contro il patrimonio e la fede pubblica, reati tributari (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, bancarotta fraudolenta, falsità in titoli di credito, dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti ed omessa dichiarazione). Proprio nella provincia pontina era presente il core business dell’attività imprenditoriale, contraddistinta da una ramificazione di aziende, formalmente amministrate da ”teste di legno” ma di fatto gestite in proprio, utilizzate, da un lato, quali contenitori del patrimonio immobiliare al fine di rescindere ogni collegamento con i soggetti coinvolti e, dall’altro, quali strumenti per l’esecuzione di disegni criminosi connotati da un’elevata pericolosità fiscale. Dalle indagini patrimoniali e reddituali finalizzate all’accertamento della consistenza patrimoniale è stato ricostruito e intercettato il flusso di capitali che ha generato l’imponente patrimonio sottoposto a sequestro, ritenuto frutto dei proventi derivanti dalla commissione dei fatti illeciti di diversa natura, commessi con costanza ed abitualità, contestati in diverse circostanze ai tre responsabili. Dagli accertamenti esperiti sulla situazione economico-patrimoniale è stata rilevata una notevole sproporzione tra il patrimonio posseduto e il reddito dichiarato dai soggetti interessati, assolutamente inidoneo a giustificarne l’elevato tenore di vita sostenuto.

IL SEQUESTRO – Questi i beni sottoposti a confisca (per un controvalore complessivo di circa 30 milioni di euro), sequestrati preventivamente nel 2013: 8 unità immobiliari (appartamenti e villa) site ad Aprilia e Reggio Calabria; 2 unità immobiliari (tipo ufficio) ubicate ad Aprilia e Cesena; un’unità immobiliare (tipo casa di riposo) ubicata in Roma; 3 unità immobiliare (scuderie) ubicate ad Aprilia e Reggio Calabria; un’unità immobiliare (tipo negozio) ubicata ad Aprilia; 7 terreni siti nei comuni di Roma, Reggio Calabria e Lodi; 4 fabbricati industriali ubicati ad Aprilia, Reggio Calabria e Lodi; un’autovettura tipo smart coupé; 11 tra conti/correnti e conti/titoli; 4 società (quote) operanti a Latina, Aprilia e Milano. Inoltre, nei confronti di due appartenenti alla famiglia è stata applicata la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con l’obbligo di soggiorno nel comune di Aprilia per la durata di 3 anni.

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