Gli agenti della Polizia di Stato in servizio presso l’Ufficio di Polizia Guidonia, diretti e coordinati dalla Dr.ssa Maria Chiaramonte, nel corso di servizi mirati per la prevenzione e repressione dei reati, il 23 scorso, in località Setteville di Guidonia, hanno proceduto al controllo di un un’autovettura Renault Megane Scenic, condotta da un cittadino rumeno. Insieme a lui veniva identificato anche un altro cittadino straniero.
ACCERTAMENTI – Gli investigatori però dopo una serie di accertamenti hanno scoperto che in realtà il conducente dell’autovettura in realtà il malvivente che il 19 novembre scorso, in concorso con altri suoi connazionali, si era reso responsabile di una rapina commessa all’interno di un esercizio commerciale a Morlupo. I ladri, sorpresi a rubare la merce esposta, per guadagnarsi la fuga avevano aggredito la direttrice ed un dipendente, ma erano stati immediatamente bloccati e arrestati.
Sebbene nel corso del controllo di Polizia il conducente mostrava una carta identità rumena riportante le generalità di M.I., gli investigatori rsono risaliti, tramite il controllo ai terminali della Polizia, al suo vero nome. L’uomo infatti aveva cambiato il proprio cognome con quello della moglie proprio per potersi sottrarre alla giustizia e per eludere un provvedimento restrittivo emesso con altre generalità.
LE INDAGINI – Le indagini successive infatti hanno consentito di appurare che, nei confronti dell’uomo risultava una segnalazione riguardante una misura restrittiva emessa dal Tribunale di Tivoli con la quale risultava colpito da Ordine di Esecuzione per la carcerazione emesso in data 17.06.2014 con il quale era stato condannato alla pena residua detentiva di tre mesi e 10 giorni di reclusione per il reato di rapina e furto aggravato.
Arrestato, l’uomo è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Rebibbia.
Anche l’uomo in sua compagnia aveva fornito false generalità e grazie al foto segnalamento e ai riscontri dattiloscopici del Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica della Questura, è risultato identificarsi per P.F., fratello dell’arrestato.
Quest’ultimo è stato denunciato per le false generalità fornite nel corso del controllo e per il favoreggiamento personale.
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