Le novità sulla modalità e sulle tariffe dei parcheggi a Tivoli non sono state accolte bene dai lavoratori della città, soprattutto da quelli che vengono da fuori e che in questo modo si trovano ad avere delle difficoltá.
DISAGI – Bidelli, insegnanti, commercianti e molte altre categorie si sono lamentati del fatto che lavorando tutto il giorno e versando un euro ogni tre ore, al parcheggio di Piazza Massimo, andranno a pagare molto di piú rispetto a prima che pagavano un euro ogni sei ore. Inoltre gli abbonamenti non garantiscono il posto riservato. A Piazzale Matteoti cambia il prezzo della sosta notturna (un euro ogni tre ore, appunto, per dare incremento alla passeggiata al centro). Queste infatti le novità volute dall’assessore Irene Vota, la quale ha spiegato che in questo modo i commercianti sono più agevolati in quanto i cittadini hanno più possibilità di trovare posto e quindi fare acquisti.
TESTIMONIANZE – Ma a quanto pare non è proprio così, secondo alcune testimonianze infatti, le tariffe non sono adeguate: «Io sono un’operatrice scolastica – racconta Marina – di una scuola del centro, tre volte a settimana lavoro fino a sera e un euro ogni ora sono troppe. Vengo a lavorare per dare i soldi al Comune, sono di Rocca Canterano e come si sa non è ben collegata con i mezzi e quindi sono costretta a prendere la macchina». Anche secondo alcuni lavoratori di Carpisa «le spese sono già tante, soprattutto per noi lavoratori che veniamo da fuori, tra cui benzina e manutenzione della macchina e non aver riservato il posto con l’abbonamento è una penalizzazione. Per di più il mercoledì, essendoci il mercato settimanale, il problema del posto ė ancora più grande. Ditemi voi il giorno del mercato, come di fa? Trovate voi una soluzione». Anche Tiziana, che lavora nel negozio Cliche viene da Roma: «Per lavoro non ritorno a casa prima di sera. I problemi sono i costi aumentati e l’abbonamento con il posto non riservato. Già ora trovo riscontro grossi disagi e spesso devo parcheggiare al multipiano, dove mi costa molto ma molto di più».
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