La verità sta venendo piano piano a galla sulla morte di Stefano Salvatori, il ragazzo di 17 anni precipitato quel maledetto sabato dello scorso 16 maggio dalla balconata dei Giardini del Principe a Palestrina. Qualcuno, grazie ai giornali e al clamore suscitato dalla trasmissione Chi l’ha visto, inizia a parlare. E così si scopre che improvvisamente di quella “gara” ormai famosa di sputi dalla balaustra non sembra esserci più traccia. Innanzitutto perché le testimonianze raccolte tra i giovani presenti al momento del tragico volo (almeno una cinquantina di persone) sono ancora contraddittorie. Poi perché Stefano era appena arrivato nel luogo dove ha smesso purtroppo di vivere. Chi lo conosce bene sa che quel ragazzo dal sorriso sempre stampato sul viso non avrebbe mai fatto una cosa del genere.
LE INDAGINI – No, Stefano non stava sputando prima di morire. Le sorelle, la famiglia e tutti i conoscenti pretendono la verità su quanto è accaduto quella sera.
Le indagini proseguono ma non sembrano per ora rivelare elementi chiarificatori. Resta per esempio da chiarire la causa di quell’ematoma sull’occhio destro della vittima in una posizione diametralmente opposta alla ferita mortale sulla testa.
IL GIALLO DELLA RISSA – E poi c’è il giallo della rissa. Dalle primissime indiscrezioni raccolte sembra che subito dopo la caduta di Stefano si sarebbe accesa un’accesa discussione tra un gruppo di giovani sfociata poi in una vera e propria aggressione fisica. Anche qui tutto da accertare, solo voci e chiacchiericcio. Ma se il fatto fosse confermato lascerebbe certo un bel punto di domanda: «Perché subito dopo l’incidente è scoppiato un litigio? C’è un legame tra le due cose accadute in quel preciso momento?» È quanto si chiedono anche gli avvocati della famiglia, che ieri a Chi l’ha visto hanno rinnovato un appello a tutti i cittadini per aiutare a trovare la verità su una morte assurda che ha distrutto una famiglia e sconvolto un’intera comunità.