È una vera e propria Guidonia a “luci rosse”, quella scoperta dalla polizia nel corso dei servizi di appostamento effettuati. Indagini che andavano avanti da diverso tempo, da quando cioè erano giunte all’ufficio di polizia locale, diretto dalla dottoressa Maria Chiaramonte, diverse segnalazioni di uno strano via vai in un’abitazione. Si è scoperto così un giro di prostituzione incredibilmente fiorente, con numerosi clienti, gestito da un’italiana di 47 anni.
LE INDAGINI – I servizi di appostamento effettuati hanno permesso di notare un continuo andirivieni di uomini che, parcheggiata l’autovettura, accedevano all’interno dell’immobile per uscirne dopo breve tempo. I clienti sono stati in molti casi fermati ed identificati e, alle domande degli investigatori hanno confermato di essersi recati sul posto per consumare un rapporto sessuale. Proprio quando gli agenti erano intenzionati ad intervenire, improvvisamente l’attività è stata spostata in un altro appartamento, a Villalba di Guidonia. Solo successivamente si è appurato che il proprietario del primo immobile, scoperta l’attività che si svolgeva all’interno, aveva immediatamente rescisso il contratto d’affitto.
IL BLITZ – I servizi di appostamento si sono quindi spostati al nuovo indirizzo e avuta la certezza che anche questo appartamento era utilizzato per gli stessi fini, è scattato il blitz. Una volta all’interno dell’abitazione, si è appurato che alcuni ambienti erano stati trasformati e arredati in modo tale che le quattro donne sorprese in attività potessero accogliere nel modo più confortevole i clienti. Nel proseguo delle indagini, l’appartamento è risultato essere stato concesso in locazione ad una sola di loro, la 47enne che, oltre ad esercitare in prima persona la prostituzione all’interno, favoriva anche l’attività delle altre tre “colleghe”, organizzando il loro lavoro. Anche il locatore dell’abitazione, notato recarsi più volte all’interno dell’appartamento per riscuotere il canone d’affitto, al termine delle indagini è stato denunciato.
LE ACCUSE – Nel corso delle indagini si è scoperto che anche un altro appartamento, situato a Capena, era utilizzato dal gruppo per gli stessi fini. All’interno, anche qui, erano state realizzate stanze idonee ad accogliere i clienti. Le abitazioni impiegate per questi incontri sessuali sono state quindi localizzate a Guidonia Montecelio, di Villalba di Guidonia e di Capena. La 47enne ora dovrà rispondere di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, mentre il proprietario dell’abitazione del solo favoreggiamento.
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