Il tesoro della camorra a Ladispoli e Cerveteri: sequestri per 100 milioni

Il provvedimento interessa 5 personaggi di “fama criminale”

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Dalle prime ore di questa mattina il Centro Operativo D.I.A. di Roma, con il supporto dei Carabinieri di Ostia e Olbia, sta eseguendo, sul territorio di Ladispoli (RM), Civitavecchia (RM), Cerveteri (RM), Santa Teresa di Gallura (SS) e Olbia (SS), un decreto di sequestro di beni emesso dal Presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma, dr. Guglielmo Muntoni, nonché dai Giudici dr.ssa Franca Amadori e dr. Marco Patarnello, su richiesta del Direttore della Direzione Investigativa Antimafia, nei confronti di 5 personaggi di fama criminale”, responsabili di aver costituito un articolato sistema di usura e gioco d’azzardo anche in danno di cittadini in stato di bisogno ed imprenditori esposti economicamente, traendo proventi illeciti da investire nell’acquisizionedi beni. 

Il valore del patrimonio sottoposto a sequestro ammonta a oltre 100 milioni di euro.

 

LE REAZIONI – “I sequestri di oggi confermano la pericolosità della presenza strutturata della camorra nel territorio litorale a nord di Roma e di come questa strozza i nostri cittadini tra usura e investimenti con proventi illeciti. Dobbiamo assolutamente alzare il tiro nel contrasto a questi fenomeni!”. Lo affermano in una nota Benedetto Paris e Silvia Marongiu del Forum della Legalità del Pd Provincia di Roma. “Nel 2011 la DIA romana aveva avvisato già dei traffici di droga tra Ladispoli e Napoli, così come gli arresti dello scorso giugno avevano fatto emergere la presenza del Clan Giuliano ed il controllo del gioco d’azzardo e la sua attività d’usura nel territorio – ricorda Paris Responsabile per le Politiche sulla legalità del Partito Democratico della Provincia di Roma– I fatti di oggi rafforzano questo quadro a tinte fosche e fanno emergere anche gli importanti investimenti economici ed immobiliari fatti dalla camorra con i profitti di questo dissanguamento delle nostre comunità. Con tutte le istituzioni, a partire dalla neo insediata commissione regionale antimafia, dobbiamo squarciare il velo di pressappochismo che spesso non permette di aggredire questo vero e proprio male della nostra società! Non è solo allarme per la presenza di alcuni referenti del Clan Giuliano residenti nella nostra città – sottolinea Marongiu – le notizie di oggi della DIA mettono in evidenza la pericolosità sociale della rete di usura, radicata e ramificata che coinvolge anche il nostro territorio a danno dei cittadini e degli imprenditori locali!”.

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