Piu’ controlli random sui campi, indagini sulla filiera dei rifiuti illegali, maggiore pulizia da parte di Ama intorno agli insediamenti abusivi. Sono questi i tre assi di intervento immediato allo studio della ‘Task force Roghi tossici’ messa in piedi dal tavolo interforze voluto dal Campidoglio. A parlarne, questo pomeriggio, sono stati i membri della commissione capitolina Ambiente insieme al delegato per la sicurezza del Campidoglio, Marco Cardilli. Il fenomeno interessa molte zone di Roma. A spiegarne alcune caratteristiche e’ stato il vicecomandante della Polizia locale di Roma Capitale, Lorenzo Botta.
“I roghi- ha detto- vanno avanti da anni. La comunita’ rom utilizza spesso una flotta di furgoni con cui raccoglie materiali ferrosi che poi porta nel campo per bruciarli e separare cosi’ la parte ferrosa da vendere dalle altre parti, spesso plastiche. Naturalmente la plastica bruciando genera diossina. Ogni campo ha comunque delle specifiche caratteristiche. Candoni e’ prossima alla zona dei rottamatori e quindi loro fanno spesso stoccaggio”. “Alla Barbuta, vicino Ciampino- ha aggiunto Botta- bruciano spesso anche i rifiuti che vengono conferiti illegalmente da privati o aziende che non vogliono pagare i costi di smaltimento. Noi attualmente svolgiamo un controllo H24 nei campi di Candoni, Salviati, La Barbuta e Gordiani e dal primo marzo abbiamo controllato 980 veicoli con 7 sequestri che diventano 70 in un anno”.
I rom della Capitale guardano a Guidonia. E in provincia i nomadi, forse piu’ tranquilli per la minor quantita’ di controlli, stanno comprando terreni per spostare molte loro attivita’ illegali a partire da quelle legati ai rifiuti. Il tema e’ stato solo accennato dal vicecomandante della Polizia locale di Roma Capitale, Lorenzo Botta, questo pomeriggio nel corso della seduta della commissione capitolina Ambiente dedicato al tema dei roghi tossici. “La pressione che stiamo esercitando qui a Roma negli ultimi tempi- ha spiegato- ha spinto molti rom a comprare terreni in zona Guidonia dove sono meno controllati. È un fenomeno nuovo da monitorare. E per questo ci stiamo muovendo in collaborazione con la Polizia provinciale. Segno comunque che il nostro impegno di controllo sui campi rom romani sta dando qualche frutto”.