Ardea, omicidio Torni: dopo sei anni preso un killer

I carabinieri hanno messo le manette a un 50enne di Tor San Lorenzo considerato l'esecutore materiale

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Si è stretto il cerchio sugli autori dell’omicidio che nel gennaio 2008 sconvolse la cittadina di Ardea. A due mesi di distanza dall’arresto del mandante dell’assassinio di Alessandro Torni, i carabinieri della compagnia di Anzio hanno messo le manette anche ad uno degli esecutori:  un 50enne D.C.C., già noto alle forze dell’ordine, originario del luogo e residente a Tor San Lorenzo.

La vicenda ricostruita negli anni dagli investigatori ha fatto emergere un quadro di criminalità locale che si muoveva nell’ambito dello spaccio di droga e che aveva alzato notevolmente il livello di violenza e insicurezza nel territorio.

Alessandro Torni era agli arresti domiciliari quando fu brutalmente assassinato in auto, davanti al padre e al figlio. Era coinvolto nell’omicidio di un altro personaggio locale, Mario Guzzon, originario di Aprilia e nell’incendio che distrusse lo stabilimento balneare “Il Gabbiano” di Tor SanLorenzo.

Le attività investigative, nel confermare proprio lo spessore criminale dei soggetti interessati e nel fornire ulteriori riscontri investigativi, hanno consentito il 24 ottobre di arrestare in Marina di Tor San Lorenzo il mandante dell’omicidio, M.M. e il fratello e la sorella dell’uomo ora ritenuto il killer materiale dell’omicidio.

Nel corso delle complesse indagini si è appurato che alla base del grave episodio delittuoso ci sarebbero stati da un lato dei forti rancori personali, attinenti una relazione sentimentale conclusasi male fra il pregiudicato e la sorella dell’assassinato, e dall’altro la volontà di entrambi di primeggiare nel contesto criminale locale.

L’attività, fra l’altro, all’epoca dei fatti prese in esame anche altri episodi che riguardavano per lo più il comune di Ardea, ed in particolare la frazione di Tor San Lorenzo, luogo ove i citati pregiudicati destinatari delle misure avrebbero instaurato un vero e proprio clima intimidatorio nei confronti degli spacciatori locali, avvalendosi, per raggiungere tale scopo, anche dell’uso di armi da fuoco.

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