Pomezia, il cimitero è chiuso: salme a spasso tutta la notte

Il macabro episodio, mai accaduto prima nella città, è stato reso noto dai proprietari di due diverse agenzie di onoranze funebri

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Pomezia, il cimitero è chiuso: salme a spasso tutta la notte

Una storia che ha dell’incredibile, quella accaduta a Pomezia lo scorso 13 gennaio: due salme, caricate su due diversi carri funebri, costrette a vagare un’intera notte perché la camera mortuaria del cimitero comunale era chiusa. Il macabro episodio, mai accaduto prima a Pomezia, è stato reso noto dai proprietari di due diverse agenzie di onoranze funebri, “La Migrazione” di Pomezia e la “Fantini e Zanetti” di Aprilia.

IL PRIMO CASO – Il 13 gennaio scorso, con autorizzazione comunale n. 22/2014, la salma in custodia all’agenzia funebre “La Migrazione”, dopo il funerale doveva essere trasportata presso il cimitero pometino alle 14,30.  Anche a fronte dell’ordinanza emessa dal sindaco Fabio Fucci nell’ottobre ottobre del 2013, nella quale viene stabilita la chiusura pomeridiana del cimitero di lunedì, la camera mortuaria dello stesso deve accogliere – anche senza tumulazione – le salme, che non possono rimanere incustodite a tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Dopo la messa funebre, parenti e amici del defunto sono invece stati costretti a tornare a casa perché nessuno ha aperto il cimitero, ma la cosa grave è che sia dovuta tornare indietro anche la salma. Il proprietario dell’agenzia ha dovuto sostare tutta la notte davanti al piazzale dello stesso in attesa dell’apertura del sepolcreto, prevista per il giorno successivo.

IL SECONDO CASO – Stessa situazione, se non peggiore, quella della la salma in custodia all’agenzia di Aprilia, rimasta in “sosta” all’interno del carro funebre presso il piazzale di un autogrill. ” Una situazione inverosimile – ha commentato Monica Tartaglia, proprietaria de “La Migrazione” – non era mai successo che due salme rimanessero a spasso per la città tutta la notte. Ho voluto attendere prima di divulgare l’accaduto perché mi sono informata anche a Roma: non è ammissibile. Abbiamo contattato il dirigente del Comune di Pomezia, che non ci ha permesso l’entrata, abbiamo sollecitato il Presidente del Consiglio Comunale, ma lui ci ha rimandato al dirigente. Poi abbiamo avvertito la Polizia Municipale, sotto la quale ricade la competenza in assenza del responsabile dell’apertura del cimitero”. La signora Tartaglia ha anche inviato una lettera al Comune di Pomezia e per conoscenza ai Vigili Urbani al fine di evidenziare le conseguenze inerenti alla mancata accoglienza della salma: violazione della salute pubblica e problemi morali nei confronti della famiglia del defunto, ma fino ad oggi non è pervenuta alcuna risposta da parte dell’Amministrazione comunale.

LA REPLICA DEL SINDACO

Sulla vicenda prende la parola il primo cittadino Fabio Fucci. “I titolari dell’agenzia funebre – ha dichiarato il sindaco di Pomezia – erano a conoscenza dell’ordinanza sindacale che stabilisce la chiusura del cimitero il lunedi pomeriggio, ma l’hanno completamente ignorata mettendo in difficoltà non solo gli Uffici comunali ma soprattutto i familiari del defunto. I contenuti dell’ordinanza erano già stati ampiamente diffusi e prevedono per le ore di chiusura il divieto di tumulazione e l’impossibilità di accogliere le salme all’interno del cimitero vista l’assenza del servizio di custodia. Mi dispiace per il disagio che hanno vissuto i familiari e voglio invitare la titolare dell’agenzia funebre ad avere in futuro maggiore rispetto per il dolore delle persone e per le ordinanze e i regolamenti comunali vigenti”.

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